“Puliamo L’Italia – Dall’Archeologia Industriale alla Rigenerazione del Territorio”. Il convegno si è svolto lunedì 14 e Martedì 15 Ottobre 2013 a Brescia presso l’Auditorium Santa Giulia di Via Piamarta e ha avuto la partecipazione , oltre a rappresentanti della società scientifica, della società civile e del mondo dell’informazione, anche di comitati e cittadini arrivati da tutta Italia. Dal convegno, quindi, non solo proposte e riflessioni su bonifica e rigenerazione dei siti industriali inquinati ma anche richiesta di partecipazione e democrazia dal basso. Anche perche’ parliamo di 57 SIN di interesse nazionale e regionale in cui vivono milioni di persone che subiscono sulla propria salute l’impatto nocivo provocato dalla contaminazione. Territori dove cittadini e comitati sono mobilitati in azioni di monitoraggio e controllo rispetto alle emissioni e ai problemi riguardanti la salute. Puliamo l’Italia è stato organizzato dal Musil – Museo dell’Industria e del Lavoro e dalla Fondazione Luigi Micheletti, con il patrocinio del Comune di Brescia.
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La prima giornata aveva come titolo ” Per un piano nazionale di bonifica dei siti industriali inquinati “.
Dopo i saluti del Sindaco di Brescia Emilio Del Bono è toccato a Walter Ganapini membro onorario del comitato scientifico dell’Agenzia Europea dell’Ambiente aprire i lavori con una relazione dal titolo “Bonifica di siti contaminati e manutenzione ambientale nell’esperienza internazionale e italiana”. Ganapini ricorda i casi d’inquinamento più scandalosi (da Seveso a Priolo, da Marghera a Capo Teulada), una legislazione tardiva e spesso «interpretata ad uso e consumo degli amici», un sistema di controlli che fa acqua da tutte le parti e che non porta mai ad inchiodare alle loro responsabilità gli «untori». Analizza il giochetto dei passaggi societari che spiazza il legislatore, il quale non sa più a chi chiedere i danni. Ma come fare quindi a bonificare la Caffaro di Brescia che detiene il record mondiale di inquinamento da Pcb nei terreni a sud di via Milano (fino a 14mila volte il limite di legge) e nel sangue di chi là sopra ci vive (fino a 28 volte la media italiana). Un inquinamento i cui danni sono stati quantificati dall’Ispra in un miliardo e mezzo di euro, 5 milioni di metri cubi di terra zuppi, oltre che di pcb, di diossine , arsenico, mercurio, con rischi altissimi di inquinamento della falda acquifera. La terra inquinata va’ trattata in loco come fanno in Fillandia e nel bacino della Ruhr in Germania, spiega ancora Ganapini parlando di diverse tecniche possibili. Dove trovare i soldi necessari alle bonifiche? nella Cassa Depositi e Prestiti.
Ascolta l’intervento di Walter Ganapini
Successivamente è intervenuto Valerio Gennaro oncologo ed epidemiologo dell’Istituto Nazionale per la ricerca sul cancro di Genova intervenire con una relazione dal titolo ” Salute umana nei siti inquinati in Italia “. Fino a che punto rassicurano gli studi epidemiologici che non evidenziano alcun rischio per la salute , si chiede Gennaro ricordando che è proprio il business ad orientare la ricerca, ed invitando i tanti studenti presenti in sala a leggere il testo di Lorenzo Tomatis ” L’ombra del dubbio “. Gennaro ha ricordato che lo studio Sentieri evidenzia una mortalita al di sopra delle aspettative e per tutte le cause in tutti i SIN nazionali , soprattutto per quanto riguarda i tumori. Ma anche una diminuzione importante dell’aspettativa di vita sana. In sostanza , si vive piu’ a lungo , ma peggio , con notevoli costi sociali ed economici per tutta la collettivita’.
Ascolta l’intervento di Valerio Gennaro
E’ toccato poi a Roberto Ferrigno , consulente di Greenpeace , parlare di ” Risorse e strumenti per le bonifiche ” . Ferrigno ha innanzitutto ricordato lo scandalo della bonifica del sito di Pioltello – Rodano : 280.000 tonnellate di rifiuti, di cui 50.000 classificati come pericolosi, smaltiti in discariche in Andalusia , con autorizzazione rilasciata lo stesso giorno della richiesta approvata da ISS, ARPA, Provincia di Milano , Universita’ di Trento e Milano . Una vicenda che è costata all’Italia il pagamento di 300 milioni di euro di multa. Questa vicenda insegna che fino ad oggi le bonifiche sono state un fallimento , sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista dello spreco di denaro pubblico. Manca competenza e progettualita’ . Volendo i soldi ci sono ma scarseggia la volontà di utilizzarle per l’ambiente. Perché i fondi europei Fas avevano stanziato 3 miliardi per le bonifiche di cui 450 milioni al Nord. E da qui al 2020 arriveranno all’Italia altri 60 miliardi.
Ascolta l’intervento di Roberto Ferrigno
La mattinata si è conclusa con l’intervento di Mariella Maffini Assessore alle Politiche Ambientali del Comune di Mantova che ha presentato la Carta della Rete dei Comuni Sin.
https://www.retecomunisin.org/
Nel pomeriggio si è parlato di ” Esperienze sociali a confronto: una Piattaforma per le bonifiche dalle proposte di Comitati, Associazioni , cittadini dei siti inquinati ” .
E’ intervento Paolo Ricci, epidemiologo dell’ASL di Mantova e Gruppo di Lavoro sul Progetto Sentieri su aspetti sanitari e indagini epidemiologiche
Successivamente i portavoce di diversi Comitati hanno raccontato la loro esperienza e iniziato la discussione su ” La Piattaforma dei Comitati per un Piano nazionale di bonifica “
Marino Ruzzenenti e comitato Valcamonica
Alberto Valleriani su piattaforma
Sempre nel pomeriggio di lunedi 14 ottobre si è poi svolta la visita al Sin Caffaro , senza pero’ accedere all’interno della fabbrica, per il divieto imposto dalla proprieta’
Ruzzenenti alla scuola via Villa Glori
Ruzzenenti con Pierino Antonioli contadino
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La seconda giornata aveva per titolo ” Esperienze europee, nazionali e il caso Caffaro “
Quali i paesi da cui trarre esempio per la bonifica del sito Caffaro? Sul tema sono stati portati numerosi esempi . Fra tutti il caso delle miniere della Ruhr, in Germania. Quella tedesca è un esempio di come il territorio industriale possa trasformarsi in un sito culturale senza perdere la sua vocazione produttiva. Altrettanto si può dire del bacino minerario francese di Pas de Calais, vicino a Lille, oppure del Vietnam, dove durante la guerra l’aviazione statunitense aveva gettato sulle foreste centinaia di migliaia di litri di napalm con diossina e ora si stanno studiando nuovi sistemi di bonifica. Per la Caffaro, suggeriscono Ruzzenenti e gli altri esperti, ci si potrebbe ispirare a tecniche analoghe, visto anche che i livelli di diossina si equivalgono. Resta n ogni caso difficilmente praticabile la totale rimozione del materiale contaminato. Troppo costoso e impossibile da riciclare o da trasportare in altre zone.
Introduzione di Marino Ruzzenenti
Rene’ Capovin del Musil – Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia ha parlato delle esperienze europee con una relazione dal titolo ” Bonifica e rigenerazione di aree industriali dismesse in Francia e Germania “
Andrea Di Stefano , responsabile comitato scientifico di Esta – Associazione Economia e Sostenibilita’ – e Direttore del mensile Valori ha parlato delle esperienze italiane con una relazione dal titolo ” La sostenibilita’ economica e sociale delle bonifiche . Il quadro nazionale e il caso Caffaro “.
Alessandra Bello , Direzione lavori bonifica del Sin di Fidenza ha parlato di Carbochimica e Cip di Fidenza
Stefano Leoni ex commissario Sin Acna parla dell’Acna di Cengio
Il pomeriggio si è discusso di ” Bonificare i siti inquinati italiani : per quale riutilizzo ?”
Introduzione affidata a Gianluigi Fondra Assessore all’Ambiente del Comune di Brescia Ascolta
A seguire le relazioni di Giorgio Nebbia , professore emerito dell’Universita’ di Bari su ” La ricerca storica come condizione imprescindibile per affrontare il problema delle aree industriali inquinate “
Ascolta Giorgio Nebbia – intervento videoregistrato
Integrazione di Pier Paolo Poggio Direttore della Fondazione Luigi Micheletti
Riccardo Iacona direttore di Presadiretta Rai3 è intervenuto su ” Il ruolo dell’informazione per un ‘opinione pubblica consapevole del rischio “
Alberto Valleriani annuncia la nascita del Coordinamento Nazionale Siti Inquinati e la messa on-line del portale https://sinforma.smplhost.com/
Qui sono disponibili alcuni documenti relativi al convegno