8.680 volte NO. Questo il numero di firme che il Comitato Campagnoli ha consegnato in Provincia a sostegno della propria contrarietà alla centrale biogas.
Numero destinato a crescere ulteriormente, visto che la raccolta continuerà sino a che l’ente deputato non paleserà il proprio parere. Numero che avrebbe potuto essere anche maggiore, se i fogli già firmati di alcune attività non fossero misteriosamente spariti. “Non vogliamo colpevolizzare nessuno– precisano dal Comitato – ma qualche negoziante ha lamentato la sparizione dei fogli e in alcuni casi persone da noi non incaricate hanno ritirato delle firme. Rimaniamo comunque molto soddisfatti del risultato raggiunto e destinato a crescere”.
La pretesa dei pochi si contrappone al volere dei molti che, giustamente, si aspettano la riqualifica di un territorio che allo smaltimento dei rifiuti ha già dato ben oltre il dovuto. Gli interessi dei biogassisti cozzano pure contro la volontà del Comune, ben espressa nell’ultimo PGT e dal voto praticamente unanime dei consiglieri (20 contrari all’impianto ed 1 astenuto). Ed ha indotto i comuni limitrofi a fare muro, a promuovere mozioni e a chiedere di partecipare all’imminente conferenza dei servizi.
La volontà dell’azienda di costruire il più grande impianto biogas alimentato a rifiuti della provincia di Brescia – si legge sull’atto accompagnatorio la petizione – e che presto potrebbe introdurre sul territorio dei Campagnoli sino a 638.750 ton/anno di rifiuti (dati S.I.L.V.I.A) vanno considerati anche in funzione del fatto che l’attuale insediamento “s’inserisce tra le aree di tutela che discendono da normative europee (Direttiva 92/43/CE del 21 maggio 1992, HABITAT e Rete Natura 2000), recepite da Regione Lombardia e a seguire da Province e Comuni, che fanno capo alla Rete Ecologica Regionale mediante le normative e direttive da esse derivate”.
“In numerose altre situazioni – rilancia il presidente Alberto Pace – ci sono state levate di scudi per quantità decisamente inferiori di queste. Ad oggi, in quella zona, riceviamo già 400.000 tonnellate di rifiuti e potremo arrivare a ricevere, con l’ultima autorizzazione, oltre 600.000 tonnellate. Il Comitato non finisce con la battaglia del biogas. Questa è un’emergenza che abbiamo cercato di affrontare nel migliore dei modi. Il Comitato continuerà a vigilare sul territorio, sostenendo e difendendo chi lo ama e lo vive”.