La concentrazione di PCB nell’aria di Brescia è piu’ alta delle aree urbane di altri Paesi. Lo mette nero su bianco la rivista Chemosphere riportando i dati di uno studio realizzato dal centro di ricerche “Mario Negri” e dall’Istituto superiore di sanità. I PCB , riconosciuti dalla comunita’ scientifica internazionale, sostanze cancerogene, continua quindi a inquinare la salute dei bresciani disperdendosi nell’aria attraverso le correnti d’aria. Una notizia quindi decisamente preoccupante anche alla luce della cosiddetta bonifica in corso ai giardini di via Nullo a Brescia. Come è possibile vedere nelle foto la montagnola di terra impregnata dal PCB , nonostante i tentativi di tenerla coperta, si trova all’aria aperta in attesa di essere stoccata chissà dove , a pochi metri dalle abitazioni di via Milano e dai locali del Centro Sociale Magazzino 47 e della Cooperativa La Rete.
Lo stesso studio afferma che a Brescia alcune famiglie di diossine, prodotte da acciaierie e inceneritore, registrano un livello di concentrazioni inferiori alla media di altre città del Nord Italia. Le policloro-dibenzo-p-diossine (Pcdd) e il dibenzofurano policlorurato (Pcdf), ad esempio, registrano livelli inferiori rispetto a città come Milano.Una affermazione che fa a ” pugni ” con l’indagine dell’ARPA avviata dopo l’incidente dell’8 agosto 2012 all’inceneritore di via Codignole. La relazione dell’agenzia diffusa nel novembre dello stesso anno dedicava un capitolo alle cosiddette inottemperanze: infatti alcune delle prescrizioni contenute nell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) non sarebbero state, di fatto, messe in atto o rispettate. A partire dal superamento dei limiti di emissione in atmosfera «in anomalia di funzionamento e mancata comunicazione degli stessi, come previsto dall’art. 16 del D.Lgs 133/05». Nella relazione emergeva, ad esempio, come «la linea 2 evidenzia un valore di diossine che è superiore di tre ordini di grandezza rispetto all’andamento registrato nelle altre due linee e rispetto all’andamento storico». Se cioè il valore riscontrato sulla linea 1 è pari a 0,0005 e quello sulla linea 3 è pari a 0,0007, il livello di diossine sprigionato dalla linea 2 «si attesta sullo 0,2111». Tanto l’8 agosto quanto il 9, poi, il monossido di carbonio è risultato sopra i limiti consentiti dalla legge. In tutte e tre le linee.”
Vogliamo poi ricordare la seconda Campagna di monitoraggio dell’aria di Brescia condotta dall’ISS nel 2008 di cui riportiamo il link alle osservazioni prodotte da Marino Ruzzenenti e dove tra le altre cose si legge ” in sede di presentazione pubblica dei dati presso l’Assessorato all’Ecologia il 26 giungo 2009 …per i PCB la fonte, per lo meno in prossimità del sito Caffaro, è il sollevamento delle polveri, per le diossine le fonti sono fonti attuali, che originerebbero da traffico, industrie e incenerimento di rifiuti. Insomma, tornando al caso della scuola media Kennedy, sembra aggiungersi un ulteriore indizio a carico dell’inceneritore per le diossine circolanti nell’aria ambiente di Brescia: infatti questa scuola, esterna al sito Caffaro e con l’aria a più alta concentrazione di diossine, è collocata sottovento rispetto alle emissioni in quota di diossine da fonti attualmente attive, che a Brescia è difficile non individuare nell’inceneritore (il camino delle acciaierie è 100 m più basso ed in ogni caso, nell’agosto 2007, queste erano chiuse).*
file:///C:/Users/pc/Downloads/DiossineAriaBrescia2009.pdf
Ci aspettiamo che A2A e Comune di Brescia diano delle risposte convincenti ai cittadini bresciani che sempre piu’ spesso vedono il loro ” diritto alla salute” messo a rischio.