Nel febbraio 2012 il Consiglio comunale di Brescia approvò la variante al PRG per la realizzazione a Buffalora del bitumificio Gaburri.
La Lega Nord, pur votando a favore (con l’unica eccezione del consigliere Francesconi, astenuto), presentò due raccomandazioni, accolte dal Consiglio; in una di queste veniva esplicitamente chiesto, in modifica al progetto, che la ex cava Pasotti, meglio nota come “oasi”, non venisse ritombata ma mantenesse l’attuale conformazione, un laghetto di falda circondata da un raro bosco di pianura.
Nel maggio 2012, nel corso della conferenza dei servizi per il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica per il progetto Gaburri, la Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici di Brescia e la Provincia di Brescia espressero parere negativo al ritombamento dell’oasi, considerata area di pregio da tutelare.
In una successiva conferenza dei servizi, inerente l’autorizzazione per la gestione dei rifiuti del solito impianto Gaburri, la Provincia ribadì il parere negativo al ritombamento chiedendo contestualmente al Comune di Brescia e alla ditta Gaburri di rivedere la progettazione presentata.
Il consigliere comunale Gallizioli, leghista, espresse soddisfazione riguardo a questi pareri e dichiarò al Corriere della sera “ci eravamo impegnati in consiglio comunale per ottenere questo risultato e così è stato”.
In tempi più recenti, nel luglio di quest’anno, la società Gaburri s.p.a., dando l’ennesima prova della consueta sensibilità ambientale, ha presentato al TAR ricorso contro i pareri negativi espressi da Soprintendenza e Provincia.
Le ferree leggi del profitto non ammettono deroghe, la salute degli
abitanti e la tutela del territorio non hanno alcun valore per chi persegue solo il proprio massimo guadagno: l’oasi deve essere distrutta.
E’ legittimo chiedersi, a questo punto, cosa potrebbero mettere in campo i nostri amministratori per far rispettare la raccomandazione del Consiglio comunale, per ottemperare a quanto richiesto loro dalla Provincia.
La risposta ci è stata data il primo ottobre 2012, con la delibera n. 575 della Giunta comunale di Brescia: all’unanimità sindaco, vicesindaco e assessori deliberano di non costituirsi avanti al TAR di Brescia nel ricorso promosso da Gaburri s.p.a., poiché i pareri negativi di Provincia e Soprintendenza “sono stati rilasciati in ambiti non di competenza del Comune e pertanto non si ravvisa un interesse concreto ed attuale alla costituzione in giudizio”.
In due righe la Giunta si dichiara incompetente a gestire il proprio territorio e azzera il rigurgito ambientalista, peraltro poco convincente, della Lega Nord.
Facciamo presente al sindaco e agli assessori che noi cittadini, al contrario, nutriamo un grande “interesse concreto” per la nostra terra, per le aree verdi o da rinaturalizzare, e che da anni chiediamo con forza, inascoltati, la realizzazione del Parco naturalistico delle Cave.
La giunta Paroli, invece, rinunciando ad opporsi al ricorso Gaburri, non solo fa carta straccia delle raccomandazioni del consiglio comunale ma, fatto molto più grave, dichiara ufficialmente il proprio totale disinteresse per la tutela dell’ambiente e della salute.
Siamo purtroppo obbligati a constatare, di nuovo, che l’avidità imprenditoriale e la complicità istituzionale concorrono al medesimo risultato: la rapina selvaggia e la devastazione del nostro territorio.
Comitato spontaneo contro le nocività