Diario di un giorno di sciopero della fame

Il mio turno di sciopero della fame.
Mi sveglio alle 6 del mattino, faccio  colazione, preparo lo zaino con tutto quello che penso possa servirmi. Sono previste basse temperature, pioggia, vento sferzante. Nello zaino: maglione, tuta, calzettoni, plaid, giubbotto inverbale, scarpe invernali. In realtà la mattinata sembrava promettere bene e ho sperato che le previsioni sbagliassero. Parto da Sanpolino e lascio la macchina in via Cremona, poi, a piedi, fino a piazza Loggia. In Piazza Loggia do il cambio a Mario. Mario racconta di aver avuto freddo e di non essere riuscito a dormire, ma appare soddisfatto per aver superato brillantemente le prime 24 ore di sciopero della fame. Con Mario ci sono Silvano e Vilma, due persone che sanno cosa significa lottare e cosa significa tenere duro. Sempre. Silvano, ultrasettantenne (come Mario) ha trascorso la notte con lui (al freddo, in piazza, senza sacco a pelo..). Mario mi passa il testimone (il cartello “Sciopero della fame per vivere. Blocchiamo la discarica di amianto di San Polo”) e così inizia il mio turno. La mattina il tempo è clemente e si fermano parecchie persone. Passa Alice, uno degli angeli di questo presidio (tutti i giorni passa almeno 3 volte per controllare come stiamo), passano Alessandra e Beppe del comitato, passa Vincenzo della LIPU e scatta fotografie (come faremmo senza di lui? E’ lui che sta documentando con le immagini questo sciopero della fame). Mi affiancano Elena, piena di energia, volantinatrice instancabile, Bruna, una grande amica, Elio (vicino di casa solidale con la nostra lotta), Elena (dell’associazione Diritti per Tutti). Passa Elisabetta Bentivoglio del Bresciaoggi (che ormai consideriamo un’amica: segue-e bene- la lotta del comitato dal 2009), passa la troupe di RTB. Si ferma un consigliere dell’UDC: non conosce la storia della discarica di amianto di San Polo, ma difende il parere favorevole dato dalla sua giunta. SIC! Elena gli racconta dei suoi due bimbi, entrambi con malattie respiratorie, e lui le consiglia il nome di un amico pneumologo che li visiterebbe gratis…ma, da politico, non intende affrontare il problema San Polo (qualcuno gli ha spiegato quali sono i compiti di chi governa una città?). Nella tarda mattinata la partenza della 500 Miglia, con l’automobile nr 43 (grazie!!) che mostra, sulla fiancata destra, l’adesivo STOP-AMIANTO.IT. Il sindaco scende dal palazzo, corre a tagliare il nastro di partenza, e rientra in Loggia facendo il giro largo (ha paura dei suoi cittadini? Si vergogna del suo operato? Non ci è dato sapere…). Una scena surreale: lo sciopero della fame in corso, una sfilata di auto e moto d’epoca che paiono far parte di una dimensione parallela..
Una donna del Carmine, Giulia, porta acqua e the, poi corre via. Grazie!!
La mattina vola. Non ho fame e mi sento piena di energia. Il tempo cambia, arrivano vento e pioggia, che macerano i nostri cartelli. Arrivano anche mia madre e mio padre, i genitori di Manuel, Consuelo della LAC, Rosa di Castenedolo. Mia madre e Rosa hanno freddo, ma resistono. Rosa, soprattutto, mi preoccupa: le diamo un plaid, serve a poco..continua ad avere freddo, ma non molla. Rosa è una resistente.
Bevo un the caldo con limone e zucchero ed il barista non me lo fa pagare (“Ci mancherebbe, stai facendo la sciopero della fame!!”). Grazie!!
Consuelo racconta di uno sciopero della fame in cui non ha mangiato per 8 giorni e ha bevuto soltanto acqua. Consuelo sa che cosa significa lottare. Lo ha sempre fatto.
Il pomeriggio trascorre freddo e tranquillo: passa poca gente in Piazza Loggia. Passa Arun e si ferma. So che è passato anche ieri.  Ci incoraggia, ci parla di quelle due settimane sulla gru…Scherziamo e se ne va..Passa anche Maurizio e chiede come va…Arriva Andrew direttamente da Bologna e corre al Caffè Letterario per una diretta internet dal presidio, poi si mangia una piadina e me lo dice. Domenica, quando tocca a lui, gliela torno…
Arrivano, verso sera, Marco e Alice, Alessandro ed i ragazzi di art@hack con generatore, casse e microfono, Vincenzo, Alessanda, Bruna, Beppe..Adesso comincio a sentire un po’ di stanchezza…Ho anche un po’ di mal di testa, ma è sopportabile…Comincia la musica, ci raggiungono Beppe di Bedizzole (porta un thermos di the caldo) ed alcuni suoi amici, mio fratello Luca con un thermos pieno di camomilla.
Arriva anche Flavio Faustini (il figlio del signor “discarica di amianto”). Si ferma, mi parla di “dissociazione molecolare”, prende le distanze dal padre (Flavio è uscito recentemente dal Gruppo Profacta Spa). Ma non crede che la soluzione sia il parco naturalistico delle cave.
Altra situazione surreale: viene in piazza il figlio del “nemico”, beve a parla con noi, ma NESSUNO della giunta ha il coraggio di fermarsi. Siamo da 2 giorni sotto casa loro, ma non esistiamo..
Arrivano anche mia figlia Margherita e mio marito. Mi hanno portato il sacco a pelo per la notte. Mia figlia mi abbraccia, poi corre a giocare con i cani dei ragazzi che sono in piazza..Sono contenta di abbracciarla.
La serata passa e mi sento stanca e un po’ stordita.. Ci si prepara a passare la notte in piazza. Paola, Dario e Luca cercano di capire quale sia il punto meno freddo del porticato, e lo individuano nello spazio antistante l’ingresso della Loggia. Io e Paola sistemiamo lì il sacco a pelo, Luca e Dario chiacchierano ancora un po’. Il freddo aumenta..in mezz’ora andiamo 2 volte al Caffè Letterario per fare pipì, sempre accolte con un sorriso e molta disponibilità. Grazie! Verso l’una i locali chiudono e le persone cominciano a diradarsi..Luca e Dario chiacchierano: fa freddo ed è difficile addormentarsi, soprattutto se, come loro, si è seduti. Finalmente io e Paola ci appisoliamo.. Dormo forse un’ora..poi devo fare pipì..Mi incammino verso via Fenarolo: Legambiente ci ha lasciato le chiavi del circolo. Grazie!! Suibto dopo tocca a Paola e si torna in via Fenarolo. E’ bellissimo il Carmine a quest’ora.. Luca e Dario continuano a non dormire e sono le 3. Dario tra tre ore comincerà il turno di lavororo all’Alfa Acciai. Alle 5 Dario mi sveglia con delicatezza: deve partire per andare a lavorare. Grazie Dario: hai rinunciato ad una notte tranquilla ed al riposo ed ora vai a lavorare.. Mi dice che Luca se n’è andato verso le 4..Grazie anche a Luca!! Mancano 3 ore…Le 24 ore sono ormai quasi finite..La città si sveglia..Passa il furgoncino che pulisce il portico, passano i furgoni degli ambulanti e si comincia ad allestire il mercato di piazza Loggia..Alle 7 circa io e Paola usciamo dal sacco a pelo, andiamo a berci un caffè ed aspettiamo Lidia per il passaggio del testimone.. Mi sento stanca, ma mi sento anche molto soddisfatta…e, soprattutto, sento il desiderio di ringraziare le persone che mi sono state costantemente vicine..Senza di loro queste 24 ore sarebbero state  mille volte più dure. Le parole, i gesti, gli sguardi di questi angeli ti fanno santire più forte. Ti coccolano, ti incoraggiano, si stringono intorno a te…So a cosa hanno rinunciato per farlo: hanno rinunciato a stare al caldo, hanno rinunciato a stare con i loro figli..Questa è solidarietà concreta, questo è mutuo soccorso. Questo è necessario per vincere qualsiasi battaglia…Se ho dimenticato qualcuno mi scuso..GRAZIE a TUTTI!

 

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