“La Valsorda non si tocca!” sembrava urlare il flyer dell’incontro svoltosi stasera al Cento Sociale Aurora di Lonato del Garda, promosso dalla coalizione all’opposizione ViviAmo Lonato in preparazione della manifestazione di Venerdì 11 Gennaio 2013 davanti al Palazzo del Comune.
Lonato, i comuni circorstanti e privati cittadini rispondono.
Ci sono circa 150 persone in questa piccola sala. Affollatissima, molti stanno in piedi, in attesa dell’inizio. Sembra che la Valsorda sia una questione che sta a cuore ai cittadini di questo comune e non solo: vengono dai comuni limitrofi, vengono dalle associazioni e dai gruppi ambientalisti per ascoltare la cronaca dell’ennesimo scempio territoriale per finanziare infrastrutture e grandi opere.
Paola Perini, consigliere comunale dell’opposizione, introduce l’argomento. La prende larga, ma serve ad entrare in tema, a ribadire per l’ennesima volta che la Valsorda non è un caso isolato: in tutta Italia c’è un’aggressione diffusa al territorio per garantire il guadagno di pochi speculatori. Scopo dell’incontro sarà quello di informare e rendere pubblico quello che sta succedendo nel Comune di Lonato; di proteggere quello che abbiamo ereditato per cercare di portarlo avanti, la dove ci aspettano i nostri figli.
Prende la parola Giovanni Contiero, che ci spiega bene da dove ha origine questo progetto. Prima però fa una precisazione, fondamentale: se questa zona incontaminata delle colline moreniche, protetta da vincoli ambientali, paesaggistici, archeologici, di pregio agricolo, può essere cementificata, allora nessun territorio del Basso Garda è al sicuro.
Eccola la causa: il Centro Sportivo Bettola: una promessa elettorale fatta 7 anni fa e non ancora mantenuta (tanto che la società di calcio Feralpi, ha deciso di trasferirsi a Salò) per la mancanza di fondi.
In questo periodo di crisi e di austerity i soldi più facili a disposizione dei comuni sono quelli delle concessioni edilizie.
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Poi Stefano Pirola, che presenta la prima ipotesi di cementificazione per finanziare il faraonico progetto sportivo: l’operazione Salera, una zona a ridosso dell’autostrada tra la Feralpi e un deposito auto di Bertani. Il progetto fallisce, ma non tramonta l’idea di svendere il territorio.
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Ed eccoci al progetto dell’assassinio della Valsorda: Daniela Carassai ci spiega le osservazioni contrarie presentate dall’opposizione al progetto, in collaborazione con il Parco delle Colline Moreniche e alla sezione del Garda di Legambiente, oltre che alla cronologia dell’attentato a questo territorio bellissimo e incontaminato.
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Una bella serata. Dopo le presentazioni gli interventi del pubblico si infiammano, persone appassionate e sconvolte da questo ennesimo tentativo di stupro ambientale. Una serata riuscitissima, ma che è solo il primo passo: la vera battaglia sarà Venerdì mattina di fronte al Municipio, per fare sentire la voce dei cittadini che non vogliono un centro sportivo che costa decisamente troppo: niente può ripagare la cancellazione della Valsorda, uno degli scorci e dei sentieri (anche ciclabili) più suggestivi di tutto il Basso Garda.