Non sono solo i bambini che vivono a San Polo, ma anche quelli che risiedono in tutto il territorio della Circoscrizione Est (dunque, anche Sant’Eufemia e Caionvico) ad avere molti più problemi respiratori rispetto ai loro coetanei che hanno casa in altre zone della città.
Lo dimostra un’ulteriore indagine del Servizio epidemiologico dell’Asl di Brescia, diretta da Carmelo Scarcella, attraverso la quale è emerso che i ragazzini delle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e medie inferiori) hanno una percentuale di rischio di avere malattie legate all’apparato respiratorio pari al 30% in più rispetto gli altri.
«La prevalenza per Circoscrizione di disturbi e malattie respiratorie e allergiche nei bambini mostra, nei residenti nella Est rispetto alle altre Circoscrizioni della città – spiega il direttore generale dell’Asl – una proporzione maggiore, statisticamente significativa, di soggetti che riferiscono disturbi quali tosse secca negli ultimi dodici mesi, difficoltà di respirazione con fischi e sibili almeno una volta nella loro vita, disturbi nasali negli ultimi dodici mesi, muco nasale con naso chiuso o tosse nell’ultimo anno».
Altro dato di riflessione: nell’ultimo anno i bambini della Est sono stati ricoverati in ospedale per disturbi collegati a malattie respiratorie con una frequenza superiore a quanto è avvenuto ai loro coetanei.
Un’ulteriore conferma, dunque, del livello di inquinamento di una zona ben definita della città, con conseguenze sulla salute delle persone. Conferma che deriva dall’ approfondimento dei dati raccolti dall’Asl con i 6008 questionari somministrati ai genitori di alunni delle elementari (58%) e delle medie inferiori (41%).
«Intendiamo verificare queste ulteriori informazioni con i dati a nostra disposizione e che riguardano sia la spesa farmaceutica, per comprendere se chi risiede in quell’area consuma più farmaci necessari alla cura di patologie respiratorie, sia i motivi di ricovero in ospedale – conclude il direttore Asl -. Una verifica che partirà a giorni per concludersi entro aprile. A quel punto, in base alle indicazioni emerse, ci muoveremo per capire qual è la causa dei disturbi e delle patologie che interessano direttamente i bambini, per effettuare, per quel che è di nostra competenza, o stimolare altre realtà, a mettere in atto misure in grado di contenere ulteriormente i motivi di inquinamento».
Ore: 14:20 | venerdì, 10 febbraio 2012 Giornale di Brescia