Intimidazioni allo sciopero della fame contro la discarica di amianto

Giunti al diciottesimo giorno di sciopero della fame contro la realizzazione della discarica di amianto a S.Polo, siamo ancora in attesa di risposte concrete da parte dell’amministrazione comunale alle tre richieste inoltrate dal nostro comitato.

Segnaliamo tentativi di intimidazione da parte delle forze dell’ordine che, durante gli ultimi giorni, hanno identificato cittadini che si fermavano in Piazza della Loggia per chiedere informazioni sullo sciopero della fame o, semplicemente, per leggere il nostro materiale informativo.

Riteniamo ingiustificato questo atteggiamento repressivo nei confronti di una protesta non violenta e civile, che nasce dalla necessità di contrastare e l’aggressione quotidiana alla nostra salute e all’ambiente in cui viviamo.

Ci chiediamo quali pressioni abbiano sollecitato quese intimidazioni da parte delle forze dell’ordine e denunciamo che questo atteggiamento non è certo inquadrabile in un contesto di “normalità democratica”.

Ribadiamo che la nostra lotta proseguirà finchè non otterremo risposte concrete alle nostre richieste, che, peraltro, mirano a tutelare la salute dei cittadini ed il futuro del territorio dell’intera zona sud-est della città, fortemente inquinato e che necessita, subito, di interventi di bonifica e mitigazione.

Ricordiamo le tre richieste che il Sindaco si è impegnato ad accogliere:

1) Votazione in Consiglio Comunale di una mozione in cui si dichiara la contrarietà alla realizzazione della discarica di amianto di Via Brocchi a S. Polo.
2) Convocazione da parte del Sindaco di un incontro con l’imprenditore interessato, alla presenza di rappresentanti di comitati e cittadini, mirato all’immediata interruzione dei lavori di approntamento e riempimento della discarica, almeno fino al pronunciamento del Consiglio di Stato in merito al ricorso pendente.
3) Richiesta da parte del Comune nei confronti della Regione di una approfondita revision dell’intero iter autorizzativo della discarica in oggetto in considerazione delle incongruenze che stanno alla base del ricorso pendente, ma soprattutto alla luce dell’inchiesta Nicoli Cristiani e degli scandali che negli ultimi mesi investono, ormai quasi quotidianamente, elementi di spicco del Consiglio Regionale.

Ringraziamo i cittadini ed i comitati che hanno sostenuto e che tuttora sostengono la nostra lotta.

Comitato spontaneo contro le nocività

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