A San Polo, il quartiere di Brescia dove l’ASL ha riscontrato un aumento dei
tumori del 40%, presto sorgerà anche un nuovo elettrodotto ad alta e
altissima tensione della società elettrica «Terna».
A Brescia non c’è pace per il quartiere avvelenato di San Polo: alle tante fonti di
inquinamento ora si aggiungerà anche un nuovo elettrodotto da 380 kV che
interesserà anche i comuni confinanti di Rezzato e Castenedolo: si tratta di un
progetto presentato nel marzo del 2011 dalla società «Terna Rete Italia», che
gestisce la rete elettrica nazionale.
Il piano, pensato per le grandi utenze industriali, prevede la costruzione di due
nuove stazioni elettriche ad altissima tensione, la stazione “Brescia Sud-Est”, nel
territorio di Rezzato; e la stazione “Alfa Acciai”, all’interno dell’omonima acciaieria.
Saranno costruiti inoltre due raccordi aerei con cavi di alta (132 kV) e altissima (380
kV) tensione e una linea con cavi interrati, sempre di altissima tensione, che
scorrerà sotto tutta via San Polo.
Grazie alla «dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità e urgenza» del Ministero
dello Sviluppo Economico la società elettrica potrà procedere con gli espropri delle
proprietà private e pubbliche; il progetto non sarà nemmeno sottoposto a
Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), perché il tratto con i cavi dell’alta tensione
a cielo aperto non supera i 3 km (è infatti di 2,95 Km).
La stazione “Alfa Acciai” verrà costruita vicino a un deposito di materiale radioattivo
privo dei requisiti previsti dalla legge. Il dott. Morando Soffritti, direttore
dell’Istituto Ramazzini di Bologna, ha precisato ai nostri microfoni che i cavi di
altissima tensione (oltre i 350 kV), anche se interrati, sono pericolosi per la salute,
e ha chiesto un’attenta analisi del progetto da parte delle istituzioni. Il termine per
le osservazioni però scadrà il prossimo 20 maggio.
Radio Popolare, “Metroregione” 03-05-2012
Andrea Tornago
1 ping