Rispedite dalla Portovesme all’Alfa Acciai su ordine del Prefetto di Cagliari, 52 tonnellate di polveri radioattive sono ferme da più di un anno nel punto esatto in cui sono state parcheggiate al loro rientro a Brescia, il 18 febbraio 2011: sotto una tettoia dell’acciaieria di San Polo, di cui non si conoscono la tenuta e le garanzie di sicurezza.
A chiedere la loro sistemazione in un deposito per scorie radioattive era stata, lo scorso giugno, la Prefettura di Brescia, che aveva ordinato all’Alfa Acciai di progettare entro il 30 settembre 2011 la costruzione di un apposito bunker.
Da allora i dirigenti dell’azienda stanno chiedendo proroghe continue ogni tre mesi, ufficialmente per “motivi tecnici”. In realtà il problema riguarda l’eredità del gravissimo incidente del 1997, anno in cui la fusione di una sorgente radioattiva aveva contaminato gli impianti e prodotto tonnellate di scorie, stoccate da allora nello stabilimento.
Nel tavolo tecnico i Vigili del Fuoco hanno lanciato un allarme sulle condizioni del vecchio deposito, che non sarebbe autorizzato a norma di legge e avrebbe seri problemi con le precauzioni antincendio.
I Vigili del Fuoco hanno così imposto all’Alfa Acciai la messa in sicurezza, insieme alle nuove polveri, anche delle scorie del ’97, che sono molto più numerose e molto più radioattive. Un’operazione costosa che l’azienda sembra intenzionata a realizzare il più tardi possibile.
Radio Popolare, Metroregione, 29/03/2012
Andrea Tornago
Mar 29
I Vigili del Fuoco all’Alfa Acciai: “Mettete in sicurezza le scorie radioattive”
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