INCENERITORE: PER LA PRIMA VOLTA LA CONSULTA BOCCIA L’OSSERVATORIO

Il rapporto 2008-2009-2010 dell’Osservatorio sull’inceneritore uscirà, ma senza l’approvazione della Consulta per l’Ambiente. Lo ha annunciato Giulia Loglio, dell’ufficio presidenza Consulta e delegato della consulta per l’Osservatorio, che ripercorre le tappe che hanno portato a questa soluzione drastica.

“Il rapporto”, ha spiegato Loglio, “ha l’obiettivo di monitorare i dati e redigere ogni due anni il rapporto sul funzionamento dell’inceneritore. Per la prima volta questo rapporto uscirà in ritardo, ma soprattutto uscirà senza l’approvazione della Consulta e della Cgil”.
I motivi sono tanti. Primo, il metodo di lavoro dell’Osservatorio che, per delibera comunale, è composto da Consulta, due assessori (Paola Vilardi e Fabio Rolfi), il responsabile del settore ambiente Angelantonio Capretti, i presidenti delle circoscrizioni, due consulenti esterni nominati dal Comune, e i rappresentanti sindacali. “Quando ci siamo seduti al tavolo, all’inizio del 2010, siamo rimasti allibiti dal fatto che venisse presentata bozza di rapporto fatta dall’azienda, per una valutazione. Noi pensavamo di fare un lavoro tutti insieme, invece abbiamo dovuto analizzare quello che ci veniva proposto”.

E la bozza, è apparsa subito con grandi carenze e capitoli inutili. “Un rapporto dovrebbe dare una fotografia dell’impianto, con dei dati oggettivi, su cosa entra e cosa esce, come le scorie e i rifiuti, l’energia e il calore, poi ognuno fa le valutazioni che vuole”. Invece, l’azienda non ha fornito i dati richiesti. “Il rapporto sarà pubblicato con gravi lacune, per questo non abbiamo dato la nostra approvazione: è un documento incompleto. Servivano chiarezza e trasparenza, che sono mancate del tutto”.

Nessuna risposta, ad esempio, sull’incidente di agosto, neanche di fronte ai dati dell’Arpa. “L’azienda è stata totalmente evasiva”. Spiazzante, poi, l’atteggiamento del tavolo quando i rappresentanti della Consulta hanno comunicato la volontà di non firmare. “L’assessore Vilardi si è detta amareggiata, in un’esternazione dettata forse dall’arrabbiatura del momento, ha detto che avrebbe sciolto l’Osservatorio. Se il Consiglio dovesse optare davvero per questa decisione, sarebbe gravissimo. Noi crediamo che invece un rapporto oggettivo sia necessario per la città: Brescia deve interrogarsi sull’opportunità e sulla necessità di avere questa macchina”.

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