LE RAGIONI DEL NO AL GASSIFICATORE DI LONATO DEL GARDA

Comunicato stampa comitato Campagnoli

Comitato Campagnoli
NO AL GASSIFICATORE LE RAGIONI DEL “NO!” AL GASSIFICATORE DI LONATO DEL GARDA
Nel Comune di Lonato del Garda, in un’area poco distante dalle rive del lago di Garda, in una delle zone più verdi del territorio, è stata depositata la richiesta per la realizzazione di un gassificatore tramite fermentazione dei rifiuti.
Si tratta di un mega progetto che ha già incassato il no dell’Amministrazione Comunale, ma il cui destino è ancora aperto, perché la partita decisiva si giocherà con la Provincia.
La struttura prevede un gasometro alto 15 metri, una cabina elettrica, due motori a funzionamento continuo, otto sili di fermentazione alti 20 metri ed una torcia per la combustione dell’eccedenza di produzione di gas. E’ un impianto per la produzione di 3 MegaWatt di energia elettrica, per la cui creazione sarà necessario immettere 210.000 tonnellate/annue di fanghi da depurazione. Uno dei più grandi del Nord Italia.

Il Comitato Campagnoli, costituito da cittadini lonatesi e dei comuni limitrofi, sottolinea la sua ferma contrarietà al gassificatore. Queste le motivazioni:
“NO” per la vicinanza del progetto a zone densamente popolate e frequentate, come ad esempio la frazione di Castelvenzago, situata ad una distanza di circa un chilometro, e le strutture ricettive del Centro Comerciale “Leone” e della multisala cinematografica.
“NO” per le emissioni atmosferiche notevoli, tra cui gli ossidi d’azoto, la formaldeide, gli idrocarburi, gli ossidi di zolfo, le diossine, le polveri sottili PM10 e PM2,5. Durante la ricerca delle notizie in merito all’inquinamento da ossidi di azoto è emerso che la Pianura Padana è al quinto posto al mondo per inquinamento da tali agenti e nello specifico il gassificatore in questione ne produrrebbe in quantità sensibili. Nel Rapporto sulla qualità dell’aria della provincia di Brescia, pubblicato nel 2010, l’Arpa dichiarava che “bisognerebbe ridurre del 50-70% le emissioni inquinanti presenti in Lombardia per avere una buona probabilità di rimanere sotto la soglia di 35 superamenti giornalieri di 50 microgrammi/m3 di PM10”. Come è noto, nella nostra provincia questo limite viene da anni in larghissima misura superato, portando anche a sanzioni all’Italia da parte della Commissione Europea. E’ stato inoltre rilevato che la città di Brescia è la terza città con l’aria più inquinata d’Europa. Tale situazione ha tristemente portato ad un aumento di tumori infantili, un aumento costante di casi di polmoniti, bronchiti croniche, asma, enfisemi, malattie neurodegenerative ed altre patologie correlate all’inquinamento; nel 2009 inoltre è stato riscontrato il record italiano di morti per tumore (36% delle morti)1.

Dallo studio pubblicato nel luglio 2013 da Lancet Oncology2 è stato dimostrato che il numero di tumori polmonari che si registrano in una determinata popolazione, aumenta in proporzione alla concentrazione di polveri sottili che quella popolazione ha mediamente respirato e che ogni 10 microgrammi in più, di polveri sottili presenti in un metro cubo d’aria inalato, il rischio di cancro polmonare aumenta del 22%.
1 [Agenzia Europea per l’Ambiente Rapporto Sole 24 ore “Qualità della vita 2009” OMS].
2 www.thelancet.com/neurology Published online July 10, 2013 -“Air pollution and lung cancer incidence in 17 European cohorts: prospective analyses from the European Study of Cohorts for Air Pollution Effects (ESCAPE)”
Comitato Campagnoli

NO AL GASSIFICATORE “NO” perché la realizzazione di questo impianto viene proposta in una zona di pregio, alle porte del lago di Garda, caratterizzata, come si evince dallo stesso PGT, dalla presenza di numerose aziende agricole con produzioni di qualità, da attività turistiche e ricettive, da strutture per la pratica sportiva, da attività commerciali diffuse, oltre che da un cospicuo patrimonio edilizio ad uso residenziale. Si pensi anche al grave colpo che infliggerebbe al turismo, sia in termini d’impatto paesaggistico, sia per le problematiche connesse al traffico veicolare.
“NO” perché la falda acquifera si trova a soli 5 metri dal piano campagna ed in certe aree è stata resa affiorante per le attività estrattive site nelle vicinanze, il che ne determina un ulteriore incremento della vulnerabilità. La recente esperienza inoltre insegna che un eventuale incidente avrebbe ripercussioni devastanti sulla salute e sull’ambiente, data anche la vicinanza al centro abitato e a diversi Comuni densamente popolati. Si ricorda inoltre che la città di Brescia è tristemente nota per la questione della contaminazione della falda da Cesio 137.
“NO” perché se non fosse per gli incentivi europei a cui può accedere, il progetto non sarebbe neppure economicamente sostenibile. Un simile tipo d’impianto non crea alcun valore aggiunto, si tratta di un’operazione commerciale a beneficio di pochi che potrebbe mettere a repentaglio la salute di molti.
Non si tratta di “NO” aprioristici dettati dalla sindrome “NIMBY”, ma di “NO” che provengono da una richiesta ragionata e documentata di sviluppo sostenibile e ben pianificato.
Comitato Campagnoli
Per informazioni:
Alberto Pace 347 966 44 18
Lara Albiero 346 87 51 267

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Cronologia aggiornata al 03.10.2013

22.11.2010- Azienda Valli Spa ottiene decreto VIA R.L. n 11866, per ampliamento capacità impianto a 211.000ton/anni fanghi da depurazione.
27.06.2012- Si costituisce il Comitato Campagnoli per la tutela della località
15.04.2013- Azienda Valli Spa ottiene determina prov. BS n.1335 settore ecologia, che autorizza l’ampliamento.
28.06.2013- Azienda Valli Spa chiede aggiornamento VIA per inserimento di impianto produzione biogas da 3MW
19.07.2013- Comitato viene a conoscenza della richiesta della Valli.
13.08.2013- Comitato promuove ricorso speciale al Capo dello Stato per annullamento determina prov.nr.1335.
28.08.2013- Comitato invia alla Prov.BS osservazioni di contrarietà all’impianto
03.09.2013- Prima conferenza di servizi. Il Comitato partecipa come uditore.
23.09.2013- Provincia chiede ad azienda integrazioni allo studio di impatto ambientale
30.09.2013- Comune invia in provincia contributo tecnico dove conferma contrarietà all’impianto.
OTTOBRE 2013- Il Comitato Campagnoli si attiva per raccolta firme , per petizione contro l’impianto. Informando il territorio ed i Comuni vicini.

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347/9664418- Alberto Pace (presidente)

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