NUOVO IMPIANTO NOCIVO NELLA ZONA SUD – EST DI BRESCIA

L’impianto di trattamento delle ceneri (rifiuti PERICOLOSI) disterà 1150 mt dalle case della località San Carlo di Rezzato, 1200 mt dalle case di Buffalora, 2000 mt dal centro di Rezzato e 2500 mt da Sant’Eufemia

Di seguito l’articolo di Pietro Gorlani dal corriere.brescia on-line

 

IN VIA CHIAPPA, A FIANCO DELLA DISCARICA APRICA: PROGETTO IN REGIONE

Buffalora, un nuovo impianto-rifiuti di A2A

L’impianto sperimentale trasformerà in sale le ceneri del termoutilizzatore, oggi portate a caro prezzo in Germania. Ma la zona è già piena di criticità ambientali

IN VIA CHIAPPA, A FIANCO DELLA DISCARICA APRICA: PROGETTO IN REGONE

Buffalora, un nuovo impianto-rifiuti di A2A

L’impianto sperimentale trasformerà in sale le ceneri del termoutilizzatore, oggi portate a caro prezzo in Germania. Ma la zona è già piena di criticità ambientali

 

L'inceneritore A2AUn impianto sperimentale per trasformare le pericolose ceneri dell’inceneritore di Brescia in sali e sabbia da spargere sulle strade in inverno, per evitarne il congelamento. È quanto intende realizzare la società A2A a Buffalora, in via Chiappa: la domanda di verifica di assoggettabilità alla Via (valutazione di impatto ambientale) è già stata depositata in Regione (pubblicata sul Burl del 25 luglio). Cittadini e comitati avranno tempo fino al 5 settembre per presentare eventuali osservazioni.

 

 

Un impianto che al momento prevede solo una fase sperimentale: tratterà infatti 360 tonnellate l’anno (1,2 al giorno) di ceneri leggere ( fly ash ) a fronte di una produzione annua di 37 mila tonnellate. Ceneri intrise di metalli pesanti, composti organoclorurati e altre sostanze tossiche: sono le scorie rimanenti nei filtri installati nel camino azzurro di via Codignole, che filtrano i fumi prodotti dall’incenerimento di 800 mila tonnellate l’anno di rifiuti. Ceneri che, vista la loro pericolosità, A2A spedisce nelle miniere di salgemma in Germania, a costi record (la stima è di oltre 130 euro la tonnellata). «Il progetto è finalizzato a testare su scala preindustriale – si legge nello studio preliminare ambientale – il trattamento che consente di ottenere un materiale riutilizzabile in forma di granuli e un sale solido costituito da cloruro di calcio e cloruro di sodio, utilizzabile, per il decongelamento invernale delle strade». A2A ha deciso di sottoporre il prototipo agli uffici della Regione, anche se non sussiste l’obbligatorietà per i progetti sperimentali. C’è di più. Come si evince leggendo lo studio preliminare, l’impianto tratterà «in prevalenza», ma non esclusivamente, le ceneri prodotte a Brescia. È ipotizzabile che – una volta assicurata la compatibilità ambientale dell’intero processo – possano arrivare a Brescia scorie anche da altre zone d’Italia. 

Le garanzie ambientali che potranno offrire i sali prodotti da ceneri contaminate sarà materia di esperti ed istituzioni. È invece destinata a sollevare un vespaio di polemiche la localizzazione: un sito adiacente l’ex discarica Aprica di via Chiappa, a Buffalora, a mille metri dalle prime abitazioni. Una zona dove le criticità ambientali sono davvero tante. Basti pensare alle due discariche attive (Nuova Beton e Bres.Pa a Rezzato), alle discariche cessate (Piccinelli, contenente rifiuti radioattivi e la Ve-Part, contenente rifiuti tossico nocivi), alla futura discarica d’amianto di via Brocchi.
Sarà la Regione a valutare l’impatto cumulativo delle varie criticità. Dovrà tenere presente che la zona rientra nell’area critica per la pessima qualità dell’aria, è inserita nel programma di tutela delle risorse idriche (zona di ricarica della falda profonda), e nell’ambito Igt Ronchi di Brescia.
Nello studio preliminare redatto da Professione Ambiente e presentato in Regione si legge che l’intervento avrà «un impatto con interferenze ambientali di entità trascurabile nei confronti delle componenti ambientali indagate».
pgorlani@rcs.it

Pietro Gorlani

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