23 MAGGIO MANIFESTAZIONE NO OMBRINA

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Invito a partecipare al corteo del 23 Maggio a Lanciano e all’assemblea del 24 a Pescara contro le trivelle le grandi opere e lo sbloccaitalia…

Lettera ai comitati e alle lotte in difesa dei territori.

“Dobbiamo scrivergli una lettera, fargli capire l’importanza della manifestazione a Lanciano e invitarli a partecipare e a darci una mano…”
Questo ci siamo detti, ed eccoci qua che proviamo a buttare giù qualcosa di convincente!
Non è facile. Veniamo da mille incontri, assemblee territoriali. Tanto da fare e sempre meno tempo a disposizione. C’è fermento in Abruzzo attorno alla questione delle trivellazioni per la ricerca e l’estrazione degli idrocarburi, ed in particolare sul progetto Ombrina Mare 2.
Proviamo a partire da qui, cos’è Ombrina Mare:
A 6 km dalla Costa dei Trabocchi (zona di San Vito Chietino) dovrebbe sorgere la piattaforma petrolifera Ombrina Mare. Estesa 35×24 metri, alta 43,50 metri sul livello medio marino (come un palazzo di 10 piani!), sarà collegata a 4-6 pozzi che dovrebbero essere perforati in un periodo di avvio del progetto della durata di 6-9 mesi.
Solo in questa fase verrebbero prodotti 14.258,44 tonnellate di rifiuti, soprattutto fanghi di perforazione. L’esatta composizione dei fanghi è coperta da segreto industriale, ma si tratta sicuramente di sostanze tossiche, talvolta vengono utilizzati anche elementi radioattivi.
Oltre ad una torre che raffina petrolio in mezzo al mare ci sarebbe poi una nave, uguale a quella che a seguito di un incidente nel Pacifico ha creato un disastro ambientale di enormi proporzioni, ve la ricordate?
Dunque la piattaforma sarà collegata ad una grande nave per diventare una vera e propria raffineria galleggiante, definita Floating Production, Storage and Offloading (FPSO), posizionata con ancoraggi a 10 km di distanza dalla costa.
Come potete immaginare, l’installazione di questo, ed altri pozzi di estrazione già in cantiere, sarebbero un duro colpo, forse quello fatale, per l’economia di questo territorio, per non parlare del rischio di disastro ambientale e dei rischi per la salute dei cittadini e la biodiversità. A pensare che la nostra costa, almeno sulla carta, è definita Parco nazionale della Costa dei Trabocchi.
Quello che però ci spinge a coinvolgervi in questa questione è anche altro. Pensiamo che sia un problema urgente e non delegabile ai “professionisti dell’ambientalismo”. Abbiamo noi tutti il dovere di spenderci per bloccare il colonialismo finanziario che da troppo tempo ormai occupa il nostro territorio, attraverso multinazionali che sottraggono spazi vitali di democrazia, con una violenza sempre più arrogante ed esplicita, maldestramente mascherata, a braccetto con il governo Renzi e lo Sblocca Italia.
Stiamo vedendo come in tutto lo stivale, e non solo, continuino a nascere comitati che si battono contro le devastazioni ambientali e le grandi opere, e non c’è ombra di dubbio, secondo noi, che questi siano alcuni degli spazi, se non lo spazio, più interessante, da vivere ed attraversare per chi come noi punta a trasformare il presente. I comitati ci hanno messo nella posizione obbligata dell’apertura, del dialogo con chi è diverso da noi. Ci hanno profondamente messo in discussione e ci hanno fatto sradicare i paletti ideologici che sostenevano la recinzione del nostro giardino, delle nostre isole felici, dove per troppo tempo, forse, ci siamo rinchiusi, mentre fuori c’era una società che cambiava in peggio, e tornava ad essere una società completamente assoggettata alle dinamiche di potere, una società che ha paura, una società razzista, ignorante e violenta col più povero. Noi pensiamo che, in questo deserto culturale, i comitati siano uno spazio da contaminare con le buone pratiche, non attraverso un rapporto di forza di una struttura o di un’ organizzazione politica all’interno di un gruppo disomogeneo, bensì attraverso la ricerca e la conquista di un’egemonia culturale, che parli il linguaggio dell’accoglienza, della difesa del territorio, dell’autodeterminazione, da declinare in ogni singolo momento dell’agire politico, da parte di tutte e tutti, perché è di questo che abbiamo bisogno se non vogliamo barbarie e sottomissione.
All’interno dei comitati abbiamo imparato tanto, in primis che non siamo noi ad avere la verità in tasca, ma che la verità si costruisce insieme nei momenti di lotta e nel confronto; in secondo luogo che bisogna studiare, sapere di cosa si sta parlando, e che i saperi acquisiti vanno condivisi. Ma abbiamo anche “insegnato” qualcosa, ad esempio a non aver paura dei ricatti, delle minacce e delle molteplici forme di potere perpetrate, perché se siamo tanti e tante e se capiamo la potenza del divenire comunità, nulla possono contro di noi. Abbiamo introdotto un modello di confronto atipico per la società dello spettacolo a cui siamo abituati: le assemblee non avvengono più con i 4 esperti del “settore” dietro una scrivania ed il resto delle persone ad ascoltare passivi di fronte, abbiamo fatto capire la bellezza del cerchio, quello che disegna le assemblee che facciamo nei centri sociali, nei collettivi, nelle nostre realtà. Nei comitati non parliamo di antirazzismo, di antisessismo o di anticapitalismo, cerchiamo di praticarli e nel frattempo di farci comprendere.
All’interno della nostra assemblea abbiamo aperto una discussione sul “nuovo” protagonismo delle province, delle periferie, che da marginalità si fanno sempre più centri di fermento culturale e di dissenso. Pensiamo che le province non siano più, e non dovranno mai più essere, gli spazi dove non si riesce a fare politica, e che quindi “producono” solo compagni e compagne che confluiscono nelle grandi manifestazioni nazionali, nelle aree metropolitane, molto spesso senza essere nemmeno coinvolti nell’organizzazione e partecipando quindi sulla fiducia, ritrovandosi molte volte in situazioni “scomode” senza nemmeno aver contribuito ai momenti decisionali, a volte riportando a casa solo botte e denunce.
Anche per questo abbiamo deciso di manifestare a Lanciano e non nei capoluoghi di Regione, a Pescara o L’Aquila. Questo perché la risposta più determinata e la partecipazione più numerosa alle iniziative di protesta contro Ombrina sono partite proprio da questo territorio di provincia. Ed è proprio da qui, allora, che bisogna ripartire.
L’appuntamento a cui vi invitiamo è sabato 23 maggio, alle ore 15, a Lanciano, provincia di Chieti. Costa dei Trabocchi. Una manifestazione contro la piattaforma Ombrina Mare, contro tutte le trivellazioni e contro lo Sblocca Italia.
Non vi chiediamo di camminare in corteo con noi perché abbiamo bisogno di “numeri”, o perché non abbiamo “amici” più vicini. Per tutta onestà vi diciamo in anticipo che il corteo sarà grande, ne siamo certi, e sarà composto principalmente da gente del territorio abruzzese, che da tanti anni si mobilita contro la petrolizzazione del mare adriatico. L’ultima assemblea che abbiamo convocato a Zona 22 è stata attraversata da oltre 500 persone, numeri sorprendenti se si pensa che Zona 22 è un centro sociale occupato e perennemente sotto minaccia di sgombero da parte del Comune di San Vito Chietino. Nei giorni successivi si sono creati gruppi di lavoro che si incontrano tra Pescara e Lanciano tutte le settimane, che vedono la presenza anche degli enti locali. Perfino i vicesindaci e i sindaci partecipano attivamente alle nostre assemblee. Ad oggi ci sono oltre 170 associazioni ed enti locali che hanno sottoscritto il nostro appello. E’ un percorso che è diventato patrimonio della nostra comunità.
Se vi chiediamo collaborazione è semplicemente perché vogliamo che questa lotta possa divenire patrimonio di tutte e tutti, oltre i confini della Regione Abruzzo, così come noi sentiamo NOSTRA la difesa della Val Susa dal Tav, di Chiaiano dalle megadiscariche, della laguna di Venezia dalle Grandi Navi, di Parma dall’inceneritore, etc. La lista è lunga perché la verità è che, negli ultimi 15 anni, abbiamo sempre saputo che la solidarietà e la fratellanza/sorellanza sono delle risorse da mettere a valore continuamente.
L’appello che vi inoltriamo è che tutti i comitati, dalla Val Susa a Niscemi, partecipino a questa manifestazione in modo che diventi una presa di parola contro le grandi opere e lo Sblocca Italia.
C’è tanto dentro, e non possiamo immaginare questo grande momento di lotta e partecipazione senza i compagni e le compagne con cui abbiamo condiviso tanta strada. Ci sembra che questo 23 maggio possa essere un ponte tra tutto quello che abbiamo fatto e vissuto fin’ora con quanto possiamo, vogliamo e dobbiamo costruire in futuro, nel tentativo di poter mettere insieme una visione del mondo e della vita che passando per le singole vertenze creino un mondo vivibile, giusto e rispettoso delle persone e dell’ambiente.
La lotta ad Ombrina mare, alle trivellazioni e, in generale, alle grandi opere, si inserisce dentro diversi percorsi già attivi: lo Sblocca Italia è il nostro nemico in comune. Il 24 maggio, giorno successivo al corteo, l’assemblea nazionale contro lo Sblocca Italia sarà fatta a Pescara in modo da facilitare la partecipazione ad entrambi gli appuntamenti.
La questione di Ombrina e delle trivellazioni sta circolando anche all’interno delle discussioni sui cambiamenti climatici, come è avvenuto il 14 marzo a Roma nell’assemblea nazionale “Verso (e oltre) Parigi 2015: Cambiamo il sistema, non il clima”, e a metà aprile a Bruxelles in occasione della presentazione dell’Atlante sui conflitti ambientali, e non può distaccarsi dalla questione delle grandi opere, come l’Expo: un filo diretto lega l’approvvigionamento di energia, la mobilità, il lavoro, l’abitare, il cibo che mangiamo e i rifiuti che produciamo.
Abbiamo letto il documento dei Wu Ming “UGO Unica grande Opera”. Ne condividiamo i contenuti e gli obiettivi e ci auguriamo che l’appuntamento del 23 Maggio a Lanciano sia solo la prima tappa di un percorso verso ed oltre l’8 dicembre 2015, giornata in cui tutte le lotte territoriali, dalle province alle metropoli, facciano sentire le loro voci.
Speriamo di avervi trasmesso la passione e l’anima che ci sta muovendo in questo momento e abbracciandovi vi aspettiamo il 23 maggio a Lanciano!
Prima e dopo il corteo potete godervi il mare…

Per avere informazioni più dettagliate su Ombrina Mare e le trivellazioni nel Mar Adriatico, per leggere l’appello e tutte le news, potete consultare il blog:stopombrina.wordpress.com

Zona 22, S.Vito Chietino (Abruzzo)

 

 

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TUTTO L’ABRUZZO CONTRO OMBRINA e ELSA2.
8 PUNTI COMUNI PER UNA TERRA LIBERA DALLE TRIVELLE
Dopo il parere positivo della Commissione Ministeriale Via ai progetti Ombrina Mare e Elsa2, domenica 29 marzo 2015, oltre cinquecento cittadini, insieme ad associazioni ed enti locali, si sono riuniti a San Vito Marina, nel Centro sociale Zona 22, per costruire una mobilitazione efficace, comune e condivisa, che sia in grado di fermare la petrolizzazione del nostro mare.
Noi cittadini abruzzesi abbiamo già scelto molti anni fa. Non vogliamo Ombrina, ma il Parco Nazionale della Costa dei Trabocchi, il mare pulito, un’economia agroalimentare di qualità, la valorizzazione turistica e culturale del territorio, un modello di sviluppo compatibile con la natura.
Premesso che siamo consapevoli della dannosità e dell’inutilità di questa grande opera, devastante per il territorio, in termini sia ambientali che economici;
premesso che abbiamo espresso con fermezza e chiarezza la nostra posizione, in più di un’occasione, a partire dalla grande mobilitazione del 13 aprile 2013 che ha visto sfilare 40mila persone a Pescara;
premesso che non accetteremo alcuna decisione imposta dall’alto, arrogante e coloniale, ma al contrario pretendiamo con forza che siano i cittadini stessi a decidere;
premesso che la terra e il mare sono patrimonio di tutti, e non dei colossi finanziari, né tanto meno dei ministeri romani, che vorrebbero trasformare la nostra meravigliosa regione, terra dei parchi, in un distretto minerario;
premesso che il decreto Sblocca Italia è responsabile di questo sopruso, dal momento che, invece di difendere il territorio dalla devastazione ambientale, dalle cementificazioni, dalle trivelle, dalle privatizzazioni e alienazioni ai privati, rappresenta un incoraggiamento a tali azioni, e quindi una minaccia per la democrazia e per il nostro futuro,
abbiamo deciso, in tanti e tante, di dichiararci contrari all’estrazione di idrocarburi, ai progetti di trivellazione nel nostro mare, al decreto Sblocca Italia, e sostenitori di un modello di sviluppo sostenibile.
Nella partecipata assemblea popolare del 29 marzo sono state decise 8 iniziative da attuare insieme nei prossimi mesi:
1. Obiettivo comune, su cui tutti lavoreremo nelle prossime settimane, è la costruzione di una grande manifestazione No Ombrina che si terrà sabato 23 maggio a Lanciano.
2. Le amministrazioni comunali si impegnano a promuovere delle delibere in cui si dichiarano contro le trivellazioni. Inoltre si impegnano a modificare la cartellonistica stradale aggiungendo al nome del comune la dicitura “Questo comune si batte contro la petrolizzazione dell’Adriatico”. Tali delibere non riguarderanno solo Ombrina Mare, ma anche altre opere che mettono a rischio la tutela del territorio. L’Anci abruzzese si impegna ad inviare le delibere ai Ministeri, alla Commissione ambientale, alla Corte Costituzionale e ai parlamentari, coinvolgendo anche l’Anci delle altre regioni italiane, affinché si esprima una voce unica nazionale contraria alle trivellazioni.
3. Le cantine sociali possono impegnarsi ad inserire, sull’etichetta delle bottiglie, il logo “No Triv” (così come è stato fatto in Irpinia) affinché la battaglia possa varcare i confini regionali e nazionali attraverso uno dei prodotti della nostra terra, il vino.
4. I commercianti e tutta la cittadinanza esporranno le bandiere No Ombrina fuori dai balconi e gli adesivi sulle vetrine dei negozi, dei bar, dei ristoranti, degli uffici. Gli studenti si impegnano a fare altrettanto nelle scuole.
5. I cittadini, le associazioni e gli enti locali si impegnano ad organizzare iniziative di avvicinamento alla manifestazione del 24 maggio, attraverso proteste comunicative e creative.
6. Nel breve periodo verranno realizzate cartoline virtuali da far girare urgentemente nei social network e inviare ai Ministeri per richiedere di non firmare il decreto.
7. Per coinvolgere tutti i paesi del medio Adriatico interessati dai progetti di coltivazione ed estrazione di idrocarburi, utilizzeremo lo slogan “Adriatico: un mare contro il petrolio”, esponendo le bandiere sugli stabilimenti balneari della costa adriatica durante la stagione estiva.
8. Il movimento si coordinerà attraverso la mailinglist e la pagina facebook No Ombrina. L’autofinanziamento si realizzerà attraverso una cassa comune a cui tutte le organizzazioni devolveranno un contributo per acquistare bandiere, banner, volantini e per costruire insieme la campagna no ombrina.
Noi sappiamo da che parte stare: dalla parte della terra, del mare, del futuro. Siamo Cittadini. Non siamo indifferenti.
San vito chietino, 29.03.2015

 

 

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