SPORCHI DA MORIRE: L’INCENERITORE UCCIDE – ASL – ARPA – PAROLI – A2A : ” INQUINAMENTO A NORMA DI LEGGE “

 

 

  ” Sporchi da Morire ” è il titolo del film che sara’ proiettato lunedi 13 agosto alle 20.30 alla Festa di Radio Onda d’Urto.

Un film-documentario che nasce da alcune domande.
È vero che gli inceneritori fanno male?
Perché in Italia si continuano a costruire questi impianti mentre nel resto del mondo si stanno smantellando?
Quali sono i rischi concreti per la salute?
Quali sono i danni provocati dalle micro- e nano-particelle?
Quali sono le possibili alternative?

Sporchi da morire  ci farà riflettere su un problema non solo nostro ma soprattutto dei nostri figli legato alle invisibili nanoparticelle da molti indicate come il più pericoloso strumento d’inquinamento del presente e del prossimo futuro. Nell’Aprile del 2007 – pochi mesi prima di morire – Lorenzo Tomatis, il grande oncologo italiano, a proposito degli inceneritori pronunciò una frase lapidaria:
“Difficilmente le nuove generazioni ci perdoneranno per questo suicidio ambientale”

Eppure gli organi d’informazione ed alcuni illustri scienziati non fanno altro che rassicurare i cittadini sull’efficienza e sulla sicurezza degli inceneritori o – come spesso si usa dire per nobilitarli – dei “termovalorizzatori”. A tal proposito è da ricordare che la Comunità Europea ha bandito il termine “termovalorizzatore”, perché lo ha ritenuto ingannevole.

L’inceneritore più grande d’Europa è in Italia, a Brescia. È una struttura che riceve premi e riconoscimenti, ma purtroppo dalle stesse Università private che ricevono cospicue donazioni da parte delle società che gestiscono l’inceneritore. È in questo stato di cose che risulta difficile ottenere le analisi condotte sulle popolazioni prossime agli inceneritori. A2A non ha ancora reso pubblici i dati relativi ai microinquinanti ( diossine, pcb, Ipa, metalli pesanti ) per tutto l’anno 2011 e per il primo semestre 2012 e inoltre le emissioni di NOx (Ossidi di Azoto, precursori delle PM2,5 e PM10) dell’inceneritore di Brescia sono quasi il doppio per metri cubi di quelle dell’analogo inceneritore di Milano. Un impianto quello di A2A che brucia 800 mila tonnellate di rifiuti l’anno in tre linee in una Provincia che produce 365 mila tonnellate di rifiuto solido urbano indifferenziato avviato all’incenerimento, in una citta’ dove la raccolta differenziata è ferma al 40%.

Interrompere questo stato di cose è giusto e necessario. Per la salute nostra e dell’ambiente che ci circonda . Rimettere in ciclo ” materie prime di seconda generazione ” fa’risparmiare soldi alla collettivita’ e crea nuovi posti di lavoro .

La fumata nera che si è levata dal camino di A2A nella giornata di mercoledi 8 agosto è un campanello di allarme che non va’ sottovalutato: per oltre un ora le emissioni sono state al di sopra ” di quelle stabilite dalla legge “. Le rassicurazioni di ASL, ARPA, A2A e dei governanti di turno non ci bastano piu’: se viviamo nella terza citta’ piu’ inquinata d’Europa , se abbiamo il record di morti per tumore , i reparti di oncologia sempre pieni ( purtroppo anche di tanti bambini ) un motivo ci sara’.

Sabato pomeriggio gli attivisti della RAB ( Rete Antinocivita’ Bresciana ) si sono recati davanti all’ingresso dell’impianto di A2A dove hanno esposto lo striscione ” Sporchi da morire : l’inceneritore uccide . ASL, ARPA, PAROLI, A2A ” inquinamento a norma di legge “. 

Vi aspettiamo allo stand Pachanka della Festa di Radio Onda d’Urto lunedi 13 agosto alle 20.30.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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