Assemblea pubblica Aria Acqua Suolo di SOS Scuola

Si respira un’aria diversa, questa sera a Brescia. Non meno inquinata, intendiamoci. Le problematiche che attanagliano la città e la provincia rimangono le stesse, ma sembra che ci sia più voglia di informarsi, di partecipazione.

All’assemblea di stasera, 9 Aprile 2013 promossa da SOS Scuola nell’auditorium della Scuola Bettinzoli in Via Caleppe, 13 a Brescia, circa 400 persone sono intervenute per ascoltare Marino Ruzzenenti, Carmine Trecroci, il Comitato per la Salute, la Rinascita e la Salvaguardia del Centro Storico, il Comitato per l’ambiente Brescia Sud, il Comitato Spontaneo contro le Nocività e il Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia fare il punto sulla situazione della nostra città, scossa negli ultimi 10 giorni dalla trasmissione televisiva Presa Diretta, che ha riportato alla luce lo scheletro dell’armadio del Sito Caffaro.

Dopo una breve presentazione di SOS Scuola, coordinamento nato in seguito ai tagli dei finanziamenti per l’istruzione ma quasi subito costretto a confrontarsi con le problematiche ambientali della nostra città, si è entrati in argomento con una breve presentazione del sito di interesse nazionale Caffaro e con una buona sintesi dell’incontro BRUTTA STORIA di qualche settimana fa in cui erano intervenuti Fulvio Porta, primario dell´Unità di oncoematologia pediatrica dell´Ospedale dei bambini di Brescia e Marino Ruzzenenti, studioso di storia industriale e ambientale.

Marino Ruzzenenti, accolto da una vera e propria standing ovation del pubblico a celebrare il suo impegno e il suo lavoro in difesa dell’ambiente bresciano, ha parlato perlopiù dell’acqua di Brescia (acqua che avrebbe dovuto essere pubblica, secondo il referendum), partendo dallo studio dell’ARPA sullo stato della falda monitorata tra il 2005 e il 2006, passando dall’articolo uscito oggi sul Corriere Brescia (https://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/13_aprile_9/caffaro-finiscono-nei-fossi-tre-etti-pcb-al-mese-pietro-gorlani-212554773890.shtml) e arrivando alla necessità di una bonifica del corso del Mella, vero responsabile della pessima qualità della nostra acqua.

Carmine Trecroci, vicepresidente di Legambiente Brescia, pone l’accento, prima di cominciare il suo intervento, sulla qualità dell’aria, secondo lui un problema drammatico al pari della contaminazione da PCB del sito Caffaro. Prende come esempio di inquinante il Cromo VI (Cromo Esavalente), e pone in relazione le quantità rilevate nell’acqua potabile e sicura di Brescia (vedi dichiariazioni di A2A all’indirizzo https://www.giornaledibrescia.it/in-citta/a2a-nell-acqua-non-c-e-traccia-di-pcb-1.1619191) con quelle nelle città vicine. I risultati sono sconcertanti e per nulla rassicuranti: la concentrazione del Cromo VI nell’acqua di Brescia varia da 9,1 mg/L a 19,8 mg/L a seconda delle zone; Milano e Cremona sui 5 mg/L; Bergamo, Varese e Padova meno di 2 mg/L, limite entro il quale si riesce a rilevare l’inquinante.

Maurizio Bresciani, del Comitato per la Salute, la Rinascita e la Salvaguardia del Centro Storico, ci parla dell’aria del centro storico, in relazione soprattutto alla quantità di aria inalata dagli esseri umani adulti sia nel momento dello sforzo di un’attività fisica.

Guido Menapace, del Comitato Ambiente Brescia Sud e del Comitato genitori della Scuola Deledda di Chiesanuova, pone l’attenzione sui bambini, sulle concentrazioni di inquinanti nell’acqua del Bresciano che sono legali per un uomo di 70 kg ma non per un bambino di 3 anni che ne pesa 10-12.

Alessandra Cristini del Comitato Spontaneo contro le Nocività fa una panoramica sulla zona delle cave tra S.Polo, Buffalora e S.Polino, spesso deturpate da discariche e da progetti ad alto impatto ambientale mentre in quel luogo avrebbe dovuto sorgere il polmone verde della città, il cosiddetto Parco delle Cave.

Il Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia invece ci parla del progetto delirante di Edison di riempire di metano la sacca nel sottosuolo tra Bagnolo Mella e Capriano del Colle per farne un sito di stoccaggio: un intervento che rende instabile il suolo realizzato in piena zona sismica (da ricordare i terremoti del 1901, del 1922 e del Novembre 2004).

Alla fine degli interventi qualcuno si alza, ma la maggior parte delle persone resta fino ad oltre la mezzanotte, segno che il problema è sentito e importante.

Forse Brescia si è davvero finalmente svegliata.

[notice]Speriamo di scoprirlo domani sera, Mercoledì 10 Aprile 2013 alla Sede della Rete Antinocività Bresciana in Via Saleri, 19, dove la R.A.B. si riunirà in un’assemblea aperta a tutta la cittadinanza per discutere e programmare le prossime iniziative per costringere le istituzioni a prendere in esame la drammatica situazione ambientale in cui si trova la nostra città e la nostra provincia[/notice]

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