Appalti truccati in modo da essere aggiudicati sistematicamente a «una ristretta cerchia di professionisti» in spregio alle procedure previste dalla legge, ai principi di trasparenza e ai criteri del minor aggravio di spesa per gli enti pubblici. C’è questo alla base del sistema di illeciti che ha decapitato i vertici di “Infrastrutture Lombarde” la controllata della Regione Lombardia per la realizzazione di opere pubbliche tra cui i lavori legati a Expo con investimenti previsti per 11 miliardi.
In manette sono finiti Antonio Giulio Rognoni, il direttore generale, dimissionario, di Infrastrutture Lombarde (formalmente è ancora in carica) e amministratore della partecipata Costruzioni autostrade Lombarde, il capo dell’ufficio gare e appalti Pierpaolo Perez. Ai domiciliari altre sei persone . Il giudice ha anche ordinato l’interdizione da attività direttive e alla professione di ingegnere per nove persone. Le accuse, a vario titolo, vanno dall’associazione per delinquere alla truffa, dalla turbativa d’asta al falso.
Una storia, come tante altre scritta da tempo: le accuse che hanno portato all’arresto di Rognoni e agli “ amici del quartierino “ sono l’ennesimo esempio di come le infrastrutture e le grandi opere siano solo l’occasione per speculare e finanziare gli amici.
Come a più riprese abbiamo denunciato e annunciato il 2014 sarà l’anno in cui verranno inaugurati i cantieri per le grandi opere in città (TAV e Bre.Be.Mi) destinate a collegare “ velocissimamente “ Brescia con Milano in tempo per l’inaugurazione di EXPO prevista il primo maggio del 2015. Opere mastodontiche la cui inutilità ci appare sempre più evidente e che, oltre a ridisegnare in maniera profonda il volto della città, saranno completate grazie alla spesa di miliardi di euro di soldi pubblici. Si tratta, lo denunciamo da tempo, di opere pensate, progettate e imposte al nostro territorio dai meccanismi della speculazione finanziaria e che di fatto hanno escluso da ogni processo decisionale non solo chi si troverà a convivere più da vicino con queste infrastrutture, ma più in generale tutti noi che ci vediamo espropriare un’enorme somma di fondi pubblici utilizzabili diversamente.
La RAB insieme alle altre realta’ di movimento sta’ organizzando per il prossimo 10 maggio una manifestazione a Brescia contro le grandi opere e il biocidio: ne parleremo anche sabato 22 marzo in un dibattito pubblico a partire dalle 15.00 al Centro Sociale Magazzino 47 di Brescia . Insieme a noi ( sabato 22 e il 10 maggio ) i No Tav della Val di Susa, del Terzo Valico e del Trentino.
https://www.sosfornace.org/expo-2015-il-frutto-avvelenato-della-crisi-economica/