Il comune di Brescia “svende la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini per un piatto di lenticchie”: è la denuncia del coordinamento dei comitati ambientalisti della Lombardia che in conferenza stampa ha denunciato la richiesta, avanzata dal comune, di bruciare nell’inceneritore rifiuti di importazione. Gli ambientalisti parlano di un accordo tra comune e A2a capestro per cittadini e ambiente. Un accordo di gran lunga peggiorativo rispetto a quello del 2004: allora si fece valere la giorstificazione che di fronte a un vantaggio economico si sarebbe recuperato denaro per iniziative ecologiche dell’assessorato all’ambiente. Ora però questo quadro è mutato sottolineano gli ambientalisti e anche quella giustificazione non ha più alcun valore, è cresciuta la sensibilità ambientale e si impone un ridimensionamento dell’inceneritore.
Il coordinamento dei comitati ambientalisti della Lombardia sottolinea inoltre quello che definisce “l’imbroglio delle cosiddette biomasse, un linguaggio ingannevole che spaccia per rifiuti non pericolosi rifiuti caratterizzati in origine come pericolosi. Operazione grave che ha spinto il coordinamento a denunciare la delibera presso il comitato per la legalità e la sicurezza insediato dalla stessa amministrazione comunale. La delibera è peggiorativa anche su un terzo punto: A2a ha introdotto un meccanismo che lega la dimensione del contributo annuale alla quantità dei rifiuti inceneriti, vale a dire più rifiuti si bruciano più soldi arrivano nelle casse del comune”.
qui il comunicato diffuso dal Coordinamento dei Comitati Ambientalisti
https://www.ambientebrescia.it/Inceneritore2014OboloComuneCommento.pdf