E’ Sabato pomeriggio, sto finendo di montare il video per la presentazione della manifestazione del 17 Marzo 2012.
Mi accorgo che mi mancano foto della zona in cui vogliono realizzare il nuovo bitumificio di Gaburri e la celeberrima Discarica in località Castella. In fondo è a pochi chilometri da casa, prendo la strada sterrata che costeggia la Tangenziale sud e sulla destra vedo dei rifiuti abbandonati.
Ci sono delle lastre, sembrano fibro-cemento, ma passo oltre.
Parcheggio, comincio a scattare foto alla cava di Gaburri, al sito dove sorgerà il nuovo bitumificio (sotto terra di dieci metri, in modo che il mostruoso camino sporga il meno possibile dal terreno).
Nella cava di Gaburri, nella zona dove nidificava il Cavaliere d’Italia, i lavori di estrazione dovrebbero essere fermi da un pezzo. Ma c’è della terra fresca, non può essere stata smossa da più di tre o quattro giorni. Una famiglia passeggia; abitano li vicino, ci dicono che nella cava i mezzi lavorano di notte, con i fari puntati.
Chissà che non esca una bella foto, una di queste sere…
Torno verso la macchina, soddisfatto. Manca poco alla fine del video.
Incrocio Alessandra del Comitato Spontaneo Contro le Nocività di Brescia, al telefono con la Forestale.
Era proprio amianto. Li, abbandonato tra i paraurti vecchi, al ciglio della strada.
Inutile coprirsi con la maglietta, con un fazzoletto. Le fibre sono troppo piccole. Il vento è fermo, i pezzi di cemento-amianto sono immboli. Maledettamente fortunati. Ci sono famiglie che passano, ciclisti, anziani che passeggiano in questo pomeriggio che sa quasi di Primavera.
La forestale dice che avviserà chi di competenza.
Scommetterei che l’amianto è ancora li, a 24 ore dalla segnalazione alle “Autorità”. Chissà quante persone ci saranno passate, in queste 24 ore. Chissà quando si alzerà il vento. Chissà.
Magari si sono portati avanti. In attesa che apra la discarica.
“No One’s going to take me alive, the time has come to make things right. You and I must fight for our rights, You and I must fight to survive”