ASSEMBLEA AZIONISTI A2A: INTERVENTO DEL FORUM PER UN CICLO DEI RIFIUTI SOSTENIBILE

forumL’assemblea degli azionisti di A2A ha approvato il bilancio dell’esercizio 2013, chiuso con un utile netto di 62 milioni di euro e ha deliberato di assegnare un dividendo di 0,033 euro per azione. La cedola sarà staccata il 23 giugno. A Brescia arrivano 28 milioni di ero. Inoltre, l’assemblea ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione . IL NUOVO CDA di A2A sarà presieduto da Giovanni Valotti, vicepresidente sarà Giovanni Comboni e amministratore delegato Luca Camerano. La lista dei Comuni di Brescia e Milano, da cui sono estratti i vertici, ha nove rappresentanti, alla lista di Assogestioni ne vanno due (Luigi De Paolo e Dina Ravera) e uno a quella della Tassara (Mario Cocchi). La lista di maggioranza era composta da 13 nominativi. Esclusa quindi la lista congiunta dei Comuni di Bergamo e Varese (due nominativi). «Assogestioni» ha raccolto una percentuale di capitale superiore a quella della lista Tassara. L’ingresso di Dina Ravera peraltro permette anche di garantire l’equilibrio di genere all’interno del consiglio. Per A2A si tratta di un segnale di svolta verso il mercato considerato che si tratta della prima volta che i fondi entrano in un Cda composto da dodici membri. La Fondazione Cariplo, con una quota di poco più dell’1%, secondo quanto riferisce un azionista, ha votato a favore della lista dei comuni di Brescia e Milano. Una scelta che ha fatto pendere la bilancia a favore dei fondi e che di fatto ha reso nulla l’alleanza stretta all’ultimo momento tra la Carlo Tassara e i comuni di Bergamo e Varese (che hanno veicolato i loro voti a favore della holding di partecipazioni che fa capo al finanziere franco polacco Romain Zaleski) non e’ stata sufficiente per avere la meglio su Assogestioni. Escluso quindi Giambattista Brivio, che era il secondo nominativo dopo quello di Mario Cocchi nella lista presentata dalla Tassara.
RISPETTO al 70,1% del capitale votante presente in assemblea, ha reso noto il presidente Pippo Ranci, la lista presentata dai due comuni principali azionisti, Milano e Brescia (55% del capitale) ha preso il 79,34% dei votanti, la lista dei fondi l’11,9%, quella di Tassara l’8,4%. Per gli investitori istituzionali – in Italia coordinati per questa attività da Assogestioni – è stata la prova della maturità, con quella di A2A sale a 13 il numero di assemblee in cui i fondi hanno fatto confluire sulle proprie liste voti sufficienti ad eleggere 31 consiglieri. Una minoranza, quindi, ma assai organizzata e presente ora in tutti i principali consiglio di amministrazione italiani.


Spazio anche agli interventi dei piccoli azionisti tra cui quello di Roberto del Comitato Rifiuti Zero a Nome del Forum per un ciclo dei rifiuti sostenibile

Sono un piccolissimo azionista di questa importante azienda di servizi.

Lo sono diventato quando in virtù della mia decennale condizione di utente, prima di Asm e poi

appunto di A2A, mi è stata data l’opportunità di sottoscrivere una parte di azioni che stavano per essere collocate sul mercato.

Ho così avuto modo di leggere bilanci e progetti industriali e proprio su questi ultimi vorrei soffermarmi e portare il mio contributo anche come rappresentante di un Forum espressione di 15 comitati ambientalisti bresciani.

Come premessa mi avvalgo di alcuni dati con valenza scientifica che motivano il mio intervento. L’essere umano sta consumando più risorse, sia in termini di materie prime che ambientali, di quelle che il pianeta terra riesce a riprodurre o a rigenerare

L’IPCC, un organismo scientifico dell’ONU formato da oltre duecento cattedratici,  ha certificato che superando le 421 parti x milione di Co2  si avvierà un mutamento climatico irreversibile e assolutamente imprevedibile.

Nel 2013 abbiamo superato le 400 parti per milione e l’indicatore sale al ritmo di 2 parti abbondanti all’anno.

L’ultima volta che il pianeta è stato esposto a concentrazioni di anidride carbonica superiori a 400

parti x milione le temperature erano più alte di 4 gradi ed i mari avevano guadagnato fino a 40 mt.

Dovendo trovare posto a 9 miliardi di esseri umani non ci pare il caso di ripetere l’esperienza

L’allarme è stato raccolto e rilanciato nel novembre scorso anche dalla Banca Mondiale.

Un gruppo intergovernativo di scienziati ha pubblicato sulla rivista scientifica PLOs One  uno studio

con il quale si dimostra la probabilità di arrivare in 30 anni a 1000 gigatoni di emissioni di Co2 , limite invalicabile oltre il quale per il pianeta c’è la catastrofe ambientale.

Riccardo Valentini uno dei coordinatori europei dell’IPCC  ha dichiarato “in questo caso l’impatto sulla vita del pianeta sarebbe pesantissimo: i biologi parlano ormai di SESTA ESTINZIONE DI MASSA”

Lo studio sostiene anche  che “fino a quando si continueranno a bruciare combustibili fossili ai ritmi attuali per produrre energia elettrica o per il riscaldamento sarà impossibile ridurre le emissioni di Co2” (Copia della documentazione scientifica depositata al tavolo della presidenza)

 Potrei citare molti altri studi di questo tenore rimasti purtroppo inascoltati ed alcuni eventi estremi recentemente verificatesi anche in Italia rafforzano questa espressione di disappunto.

ASM prima e poi A2A sono sempre state considerate dai bresciani aziende di “famiglia” delle quali servirsi per i bisogni primari  della vita di tutti i giorni. Acqua. Luce , Gas, Calore sono stati, e in buona

misura lo sono ancora, servizi erogati quasi in esclusiva ai nostri concittadini  da queste aziende.

Aziende, specialmente ASM, considerate espressione della capacità imprenditoriale dei bresciani.

Del loro  virtuosismo nella gestione e della sagacia nel ricercare tecnologie per avviare progetti industriali, a suo tempo, d’avanguardia.

Se passare dalla discarica all’incenerimento dei rifiuti con recupero di energia –nonostante il parere critico di alcuni ambientalisti – è stato 20 anni fa sinonimo di modernità e di lungimiranza oggi a mio parere è indice di miopia.

Il modello di sviluppo basato sull’usa e getta di una società poco sobria, dove sobria non significa povera, del consumiamo tutto, materie prime e ambiente, sta dimostrando tutti i suoi limiti e i danni

Ciò che allora veniva propagandato come sistema virtuoso si sta rivelando sbagliato e dannoso oltre

che antieconomico ed antiquato.

Come è possibile pensare nel 2014 di incenerire quello che i cittadini versano nei cassonetti e che l’UNIONE EUROPEA  definisce un miniera di MPS Materie prime seconde dalle quali il sistema produttivo non potrà che dipendere sempre più.

Dal riciclo degli scarti ferrosi le ferriere bresciane hanno ricavato ingenti risorse economiche

Il vetro, la carta ,la plastica, i metalli sono materiali quasi sempre riciclabili all’infinito.

A2A ambiente, tramite  Aprica, li raccoglie e gestisce per Brescia e buona parte della provincia.

Io mi chiedo, ma lo chiedo soprattutto a Voi, se con un buon piano industriale non sia possibile ripercorrere strade che hanno fatto dei Lucchini degli Stefana o dei Comini facoltosi industriali del

Lo chiede anche la UE. Entro il 2020 tutti i materiali riciclabili non potranno più essere avviati all’incenerimento. Si dovranno da questi ricavare Materie Prime Seconde necessarie allo approvvigionamento del sistema produttivo.

Lo impone la UE con pesanti sanzioni di carattere economico.

L’Italia ha 114 procedure d’infrazione aperte dalla comunità Europea per inadempienze.

21 di questo sono in ambito ambientale. Una per tutte l’inadempienza alla direttiva sulla raccolta differenziata (al 31/12/2012 : 65 %) fatta propria dal Paese con la legge 152 del 2006 ma recentemente prorogata al 2016 ( con sanzioni di milioni di euro che gravano sulla collettività )

Anche per questo credo sia necessario approntare un buon piano industriale di raccolta domiciliare spinta dei rifiuti con il coinvolgimento dei  cittadini nel differenziare le varie tipologie di rifiuti, già nelle proprie abitazioni.  Questo permetterà di avere frazioni di materiali ben separate e pulite; il nostro scarto

di casa non verrà più considerato rifiuto ma risorsa dalle quale ricavare gettito economico che consenta tariffe rifiuti premianti. Un processo di alleanza democratica tra istituzioni, aziende partecipate e cittadini per il progresso della nostra società e per il miglioramento della qualità della vita.

Un piano che possa contribuire a incrementare l’occupazione: -per ogni mille utenti si prevede una nuova assunzione praticamente a costo zero finanziata cioè dalla vendita di quello che diverrà MPS e dai minor costi di incenerimento-.

Un moderno progetto industriale per produrre energia da fonti veramente rinnovabili.

Un nuovo modo di gestire le utenze tramite vincoli e incentivi legati alla coibentazione e all’utilizzo dell’energia solare, sia termica che fotovoltaica,  degli edifici pubblici e privati facendo uso di risorse economiche proprie dell’azienda e se del caso pubbliche.

Una politica che accanto alla necessità di fare utili rispolveri anche le finalità sociali per le quali ASM (azienda municipale) aveva ragione d’essere.

Spero non mi vogliate considerare un sognatore che vive di utopie. Ci sono città nel mondo, grandi e piccole, da Trento a Milano da S. Francisco a Capannori che tramite questi sogni stanno migliorando bilanci e qualità della vita dei loro cittadini senza attendere il 2020 anno nel quale  si dovrà, volenti o nolenti, approntare il cambiamento che dovrà essere anche di costume e cultura della gente e che ha bisogno di tempi lunghi per radicare.

 

   Roberto Bussi  – Forum delle associazioni per un ciclo dei rifiuti sostenibile –

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