Sabato 20 aprile gli attivisti della RAB e del Coordinamento SOS Scuola hanno organizzato un presidio in occasione dell’assemblea pubblica organizzata dal Comune di Capriano del Colle sull’inquinamento da PCB.
Questo il testo del volantino distribuito ai presenti:
Abbiamo partecipato all’ assemblea di Castel Mella e oggi vogliamo anticipare alcune riflessioni perché crediamo che sia doverosa un’informazione completa e imparziale e auspichiamo finalmente una forte presa di coscienza di tutti i cittadini , per imporre la tutela di un diritto inalienabile: il diritto alla salute!
Fin’ora hanno cercato di aggirarci con termini tipo “incrementi poco significativi” “stiamo monitorando”-” la situazione è sotto controllo”-“sono dati non scientificamente provati”…; e il tutto, naturalmente, ben condito da affermazioni generiche, e ben farcite con citazioni (parziali e strumentali) di decreti e articoli. La solita solfa insomma. Ci siamo sentiti dire che il PCB che è stato dichiarato cancerogeno dallo IARC e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità da soli due mesi, ma non che è stato semplicemente “rivalutato”, perché è nota la sua nocività fin dagli anni 40.
Hanno aggiunto che non è loro colpa (come se fosse la nostra) che le risorse scarseggiano, che la trasmissione televisiva, concentrata in un paio d’ore, ha creato un allarmismo ingiustificato….
NON CI HANNO CONVINTO!!!
La verità è che ad oggi Brescia e’ tra le 3 città con l’aria piu’ inquinata d ’Europa per la concentrazione di tre principali inquinanti: BIOSSIDO D’AZOTO, OZONO e PM10 e DIOSSINE!
La verità è che l’acqua di falda e’ inquinata in corrispondenza del sito industriale Brescia Caffaro da CROMO ESAVALENTE, TETRACLORURO DI CARBONIO e TRI-TETRACLOROETILENE;
La verità e che i dati ufficiali parlano di CROMO ESAVALENTE ad oggi 18 volte superiore ai limiti,
MERCURIO (3 volte superiore ai limiti) SOLVENTI, PESTICIDI, SGRASSANTI (la cui somma raggiunge il doppio del limite di legge);
La verità è che si parla a Brescia di una possibile contaminazione da CESIO 137
La verità è che, mentre attendiamo che i dati diventino scientificamente provati , la contaminazione da P.C.B., CROMO ESAVALENTE, MERCURIO, SOLVENTI, PESTICIDI, SGRASSANTI prosegue inesorabile.
La verità è che un recente studio del servizio prevenzione dell’Asl di Brescia e dell’Istituto superiore di Sanità, contiene dati allarmanti e certifica che, il livello di pcb nel sangue dei bresciani è da record.
La verità è che l’esame del PCB ha un costo di 132,00 € e di 250 € (enunciato proprio dalla dottoressa dell’Asl) e che i medici di base sono obbligati a essere titubanti a prescriverlo (se non in casi particolari).
La verità è che abbiamo un tasso di mortalità, rispetto alle città industrializzate del nord Italia, che fa venire i brividi (pubbl.Dr.Ricci – Mantova) e che lo stesso Progetto Sentieri (fin.dal Min. della Salute) certifica che a Brescia “ i valori osservati per la mortalità per tutti i tumori sono superiori all’ atteso.”
Potremmo riportare dati all’infinito, ma la considerazione che più ci preme è che ancora nessuno parla di bonifica: non ci sono soldi, ci viene detto, ma per noi è sufficiente ricordare quanti ne sono stati impegnati per opere inutili per l’uomo e dannose per l’ambiente (TAV, BRE-BRE-MI, PARCHEGGI, PIAZZE, STATUE, METRO, TUNNEL, etc.) e mai per bonifiche!
La verità e che le bonifiche devono avere luogo indipendentemente da valutazioni di tipo costi-benefici; Quando un’area viene definita Sito Inquinato di Interesse Nazionale, non vanno attesi i risultati di ulteriori studi, nè epidemiologici, nè di tipo economico per procedere al risanamento.
Solo dal 2001 le istituzioni locali, in seguito ad un’inchiesta de “La Repubblica”, si misero all’opera e dopo ben 12 anni non beneficiamo di nessun risultato del loro lavoro! Riteniamo assolutamente irresponsabili e criminali le scelte delle istituzioni che dal 2001 continuano a sottoporci all’ indiscutibile rischio per la nostra salute.
A questo punto non ci interessa aspettare di sapere quali e quanti di noi ancora dovranno morire tra sofferenze atroci; non accettiamo più di essere oggetto di sterili indagini condotte con comodo; vogliamo che a Brescia venga riconosciuto lo stato di emergenza ambientale, che le bonifiche partano subito, che i bambini possano tornare già domani a correre nei prati, che le madri possano allattare senza incubo, che il termine “ famigliarità “ ci faccia pensare al colore degli occhi dei nostri figli e non alla possibilità di incidenza di una malattia tumorale da inquinamento.
Vogliamo questo e vogliamo fare di tutto per ottenerlo, consapevoli che si possa sbloccare questa vergognosa situazione solo costruendo un percorso di mobilitazione forte, determinato e auto organizzato, lungi dalla politica, che sempre dimostra di scegliere di difendere il profitto di pochi a discapito del benessere di tutti.