“Fermarlo è possibile , fermarlo tocca a noi “ Comitati No Tav Brescia-Verona . Sara’ questo lo striscione di apertura della manifestazione che si svolgera’ domenica 5 ottobre sulle colline del Lugana nella zona di San Martino della Battaglia. Un evento nato ufficialmente il 7 luglio scorso con la prima assemblea pubblica che si è tenuta a Lonato del Garda . Da li’ in poi è stato un crescendo di eventi e iniziative che hanno coinvolto centinaia di persone e che ha portato alla nascita di nuovi comitati No Tav a Desenzano, Calcinato e Montichiari. Un percorso che ha visto la crescente partecipazione delle persone e delle famiglie direttamente colpite dal passaggio del TAV , o perche’ gli verra’ abbattuta la casa ( 250 a Calcinato le famiglie espropriate di abitazione e/o terreno ) o perche’ private della loro attivita’ economica , in particolare terreni agricoli nella zona del Lugana .
In sostanza avremo decine di case , cascine e aziende abbattute, decine di agricoltori espropriati del loro terreni , intere frazioni di paesi che resteranno isolati a causa dei lavori ( Campagna di Lonato ) e giganteschi cantieri che apriranno anche in prossimita’ di siti dal grande valore storico e naturalistico (sito archeologico del Lavagnone, Lago del Frassino…).
Due in particolare i cantieri già finanziati , la cui apertura è prevista per il prossimo febbraio , che sono quelli delle gallerie di Lonato ( un tunnel di 7 km sotto la cittadina che creerà grossi scompensi idrici a questo territorio, interrompendo come una diga il flusso della falda acquifera dalle colline a nord del paese verso la pianura posta a sud ) e quello della galleria di Peschiera, in zona San Benedetto a risosso della bellissima area naturalistica del Frassino.
In totale saranno 2 milioni e 245 mila metri quadrati di suolo agricolo consumati. Tra questi andranno persi per sempre circa 300 ettari (sui 1300 complessivi, circa il 20%) di vigneti del Lugana, con un danno economico stimato attorno a 14 milioni di euro annui.
Il danno ambientale è completato dal fatto che saranno necessarie nuove cave per rifornire di ghiaia e sabbia l’opera e (quindi) nuove discariche in cui smaltire le rocce di smarino. Il TAV, uscendo da Brescia, attraverserà la famigerata “necropoli delle discariche”, cioè quella fascia di territorio che dai quartieri di S. Polo e Buffalora arriva a Montichiari, passando per Castenedolo, Mazzano e Calcinato, dove si registra una delle più alte concentrazioni di cave e discariche d’Europa, molte delle quali in attesa da anni di bonifiche mai arrivate. Ma gli effetti collaterali sono anche altri: basti pensare a quanto accaduto per la Torino-Milano lunga 127 km , che ha portato con se 427 km di ponti, viadotti e linee di accesso ( e che ha una capacita’ di 350 treni al giorno, ma ci viaggiano solamente 28 treni , nessuno merci).
Una grande opera non solo dannosa per l’ambiente , ma anche costosa: 2 miliardi e 800 milioni di euro di spesa preventivati per la realizzazione della tratta ferroviaria ad Alta Velocità Brescia – Verona per un costo al km di 28,5 milioni di euro. Il doppio di quello che si è speso in altri paesi europei. Lo diciamo chiaro: il TAV rappresenta l’ennesimo esempio dello spreco di risorse pubbliche (soldi nostri!) che il sistema delle grandi opere ormai incarna in Italia, ossia una cupola in cui partiti politici, imprese costruttrici e mafie continuano ad accumulare enormi ricchezze a danno di tutti noi. Basti pensare che il consorzio Cepav 2, a cui è stata affidata (senza gara d’appalto) la realizzazione della tratta Brescia-Verona è coinvolto, attraverso le ditte che ne fanno parte, in tutti i maggiori scandali recenti riguardanti le grandi opere (Maltauro s.p.a per Expo, Condotte d’acqua s.p.a. per il Mose, ecc.). Non a caso la sede di Cepav 2 e Italferr a Brescia sara’ al centro di una delle nostre prossime iniziative.
Intanto il trasporto pubblico locale langue in uno stato comatoso dopo continui tagli di corse lungo l’attuale tratta Brescia-Verona, non ultimo il taglio degli 8 treni interregionali veloci Milano-Venezia, utilizzati quotidianamente da oltre 10000 persone. Tutto questo mentre nessuno riesce ancora a comprendere quali vantaggi porterà quest’infrastruttura, rimasta ferma ad un progetto di oltre 20 anni fa.
Questi sono solo alcuni dei motivi per dire NO alla realizzazione di questa ennesima grande opera inutile, dannosa e costosa. . “In questi anni il movimento No Tav ha insegnato a tutti noi cosa significa prendersi cura di un territorio e delle persone che vi abitano. Ci ha mostrato cosa significa, in un paese come il nostro, avere la testarda volontà di essere protagonisti delle decisioni sul proprio futuro. Ha rappresentato per tanti, uomini e donne, un esempio contro la rassegnazione ad un futuro di miseria e ingiustizia.” ( passaggio tratto dalle dichiarazione di uno degli imputati al maxi processo in corso al Tribunale di Torino ) .
Il passaggio del TAV significa la perdita definitiva e inaccettabile di una parte consistente del patrimonio storico-culturale e ambientale del territorio gardesano, già compromesso da anni di gestione dissennata, risorsa inestimabile per riprogettare il territorio in chiave sostenibile e da lasciare a disposizione a tutte le generazioni che verranno. Una passeggiata tra le cantine dei viticoltori e i campi dei piccoli contadini biologici che sappia quindi coniugare mobilitazione e aspetto ludico-aggregativo mettendo in relazione tra loro persone, territorio, realta’ produttive ci sembra quindi il modo migliore per iniziare un nuovo percorso e immaginare un futuro diverso per tutti e tutte noi.
Rivolgiamo quindi un appello , in particolare a chi quei luoghi li vive e li lavora, alla partecipazione. La differenza tra l’essere in cento e in mille sara’ fondamentale per capire se veramente altre strade sono percorribili. Se saremo in tanti da quella giornata usciremo tutti un po’ piu’ forti e con la consapevolezza di aver preso la strada giusta. Certamente ci aspettavamo un maggior coinvolgimento nella promozione della giornata da parte dei produttori del Consorzio Lugana. Ma capiamo , e rispettiamo, il ruolo istituzionale che hanno. Li aspettiamo in piazza per assaggiare il loro vino.
Ci rivolgiamo anche ai Sindaci a cui ricordiamo che come primi cittadini sono anche responsabili della salute della popolazione nei propri territori. Per troppo , tanto tempo hanno igrorato il problema facendo praticamente zero informazione sul progetto . Ora che siamo alla vigilia dell’apertura dei primi cantieri cosa intendono fare ? Noi vogliamo sapere , Comune per Comune, quale sara’ il tracciato, il posizionamento dei cantieri, quali le case e gli edifici che saranno abbattuti, le conseguenze per la viabilita’ delle zone interessate, i tempi di realizzazione e ultimo ma non meno importante la loro posizione sul progetto TAV. Devono dire chiaramente ( non ci basta un generico l’opera è imposta dall’alto…) se sono Si Tav oppure No Tav.
Naturalmente abbiamo in programma altre iniziative che discuteremo nella prossima Assemblea di Coordinamento dei Comitati No Tav della tratta Brescia-Verona che si terra’ lunedi 13 ottobre. Il presidio alla sede di Capav 2 come detto sopra, le passeggiate nei campi a “ raccogliere picchetti “, nuovi incontri a Mazzano e Castenedolo per allargare la Rete dei Comitati, la messa in via Corsica a Brescia con blocco stradale proposta da Don Fabio Corazzina, un ricorso al Tribunale dei Popoli, la messa a punto del Soccorso No Tav per resistere agli espropri, l’acquisto di un terreno in multiproprieta’ per mettere i bastoni fra le ruote a un sistema che ci piace sempre meno. E poi un assemblea con lo storico attivista della Val di Susa Alberto Perino su “ come si costruisce un presidio “ . Non ultimo la costituzione di un Comitato scientifico , proposta avanzata nell’assemblea che si è tenuta a Desenzano martedi scorsa, che affianchi l’azione dei Comitati No Tav nella preparazione di dibattiti, assemblee, ricorsi legali ecc.
La passeggiata No Tav di domenica 5 ottobre sara’ quindi chiara nei contenuti e determinata nelle proposte da portare avanti. Ma sara’ soprattutto un momento di socialita’ gioioso e festoso. Una bella giornata di sole per incontrarci , conoscersi e riconoscersi poi nei momenti che verranno. Vi aspettiamo in tanti e in tante. Fermarci è impossibile
PROGRAMMA DELLA GIORNATA
ore 14 concentramento in Piazza Concordia a San Martino , ore 14,30 partenza del corteo, ore 16 merenda all’agriturismo Amrea colpito da espropri , ore 18,30 ritorno in piazza Concordia. A seguire interventi e saluto alle delegazioni No Tav arrivate da Terzo Valico, Val Susa e Trentino. Poi buffet e degustazioni di vino Lugana a offerta libera . Alle 20 .00 concerto di Dellino Farmer
Per arrivare a San Martino: autostrada A4 , uscita Sirmione , svoltare a destra e dopo 500m si arriva a San Martino ; da Brescia tangenziale sud in direzione Desenzano del Garda uscita Sirmione-Pozzolengo-San Martino.
Partenze collettive: in treno da Brescia ritrovo alle 12.30 alla Stazione Ferroviaria arrivo a Desenzano e poi bus navetta per San Martino; da Verona in macchina ritrovo alle 12.00 nel Piazzale del Cimitero Monumentale ; da Mantova in macchina ritrovo alla Boje strada Chiesanuova
Diretta dell’evento sulle frequenze di Radio Onda d’Urto ( 99.7 Mhz zona Garda )
per maggiori informazioni
www.notavbs.org
https://www.facebook.com/pages/Coordinamento-NO-TAV-Basso-Garda-Colline-Moreniche/509993849016060
COMITATI NO TAV BRESCIA – VERONA
La conferenza stampa si è tenuta giovedi 2 ottobre alle 15.00 davanti la Torre di San Martino della Battaglia
Danilo Zeni No Tav Basso Garda e Alessandro Scattolo Collettivo Autonomo Gardesano