A BREVE LA COMUNICAZIONE SUL PROSSIMO INCONTRO DELLA RAB

La diffusione di polveri sottili è generalizzata tanto nel territorio di Brescia, tanto in quello della sua Provincia. Pm10 e Pm 2,5 sono dappertutto . Lo scrive questa mattina il Giornale di Brescia che a pagina 8 ci informa di un progetto portato avanti dalla Fondazione Cogeme nell’ambito di Franciacorta Sostenibile per il monitoraggio della qualita’ dell’aria in 22 comuni della zona. Il progetto ” Pianura Sostenibile” simile a quello avviato nell’ovest bresciano , serve , dicono i promotori, per aiutare le amministrazioni a fare scelte piu’ consapevoli, in tema di urbanizzazione del territorio.  Maurizio Tira , docente all’Universita’ di Brescia a cui è stata affidata la direzione scientifica del progetto sostiene che ” l’andamento delle concentrazioni di Pm10 e Pm 2,5 a parita’ di condizioni meteorologiche è simile in citta’ e in provincia a testimoniare che quello delle polveri sottili è un problema diffuso e valica i confini nazionali.”

I dati lo confermano in maniera inequivocabile: nel periodo tra il 10 e il 23 gennaio a Longhena , Palazzolo, Rudiano , Travagliato, Flero, Orzinuovi, Torbole C.  il limite dei 50 mg/ m/c è stato superato da un minimo di 11 a un massimo di 14 giorni   ( su un totale di 14 giorni ). La stessa situazione si è registrata nelle centraline della citta’. Lo sapevamo, niente di nuovo. La Lombardia è tra le cinque zone piu’ inquinate del pianeta e Brescia la terza citta’ piu’ inquinata d’Europa. Detto e ripetuto piu’ volte anche durante la manifestazione di sabato scorso. In una situazione generalizzata di emergenza ambientale come questa bisogna dichiarare lo Stato di emergenza ambientale e ” pretendere” subito una moratoria di tutti gli impianti in progetto.

Bella , partecipata e colorata , la manifestazione del 17 marzo deve essere un punto di partenza tenendo ben presenti alcuni segnali che possono in qualche modo aiutarci a tracciare la strada che abbiamo iniziato a percorrere insieme: il corteo aveva una composizione anagrafica molto eterogenea e una provenienza territoriale ben localizzata. Un dato che abbiamo riscontrato visivamente ma anche ascoltando le tante interviste realizzate da Radio Onda d’Urto. I manifestanti si sono organizzati per partecipare la’ dove l’intervento ” politico ” della RAB si è fatto sentire con l’organizzazione di assemblee pubbliche , volantinaggi a tappeto, passa parola ecc… Questa deve diventare pratica comune e condivisa tra tutti i comitati che fanno parte della RAB : andare nei territori, quartiere per quartiere , paese per paese. Se la nostra vuole essere una vera rivoluzione ecologica questo è l’unico percorso possibile. Dobbiamo diventare tanti, tantissimi, sempre di piu’..

Ne discuteremo insieme in una assemblea che ci auguriamo possa essere ampia e partecipata  

A BREVE COMUNICHEREMO LA DATA DELL’ASSEMBLEA

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