L’Italia dei veleni: presentato il progetto SENTIERI. Tra i casi analizzati quello del sito Caffaro di Brescia

[important]Riproponiamo l’articolo pubblicato il 16 Settembre 2012 sulla presentazione del progetto sentieri, in occasione delle dichiarazioni dell’Assessore all’ambiente del Comune di Brescia Paola Vilardi in merito alla sua partecipazione alle iniziative di carattare ambientale alle quali partecipa solo se “espressamente invitata”. E, a quanto pare, nemmeno a quelle.[/important]

Saranno presentati martedi 18 settembre dal Ministero della Salute i risultati del Progetto Sentieri (Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento) . Lo studio realizzato lo scorso anno dall’Istituto Superiore della Sanita’ e dall’universita’ la Sapienza di Roma elenca tutti i casi ” di mortalita’ in eccesso ” in 57 siti industriali o sedi di discariche . In sostanza ha preso in esame la mortalità delle popolazioni residenti in prossimità di alcuni grandi centri industriali attivi o dismessi e di aree interessate da smaltimento di rifiuti industriali e/o pericolosi, riconosciuti come “siti di interesse nazionale per le bonifiche” (Sin).

Il Ministero della Salute in questa occasione organizza il convegno “L’impatto sulla salute dei siti contaminati: il Progetto Sentieri”, con l’obiettivo di condividerne i risultati , con il Ministero dell’Ambiente , le Regioni, le Asl, le Arpa e i Comuni interessati dai SIN. Le aree prese in considerazione presentano un quadro di contaminazione ambientale e di rischio sanitario tale da avere determinato il riconoscimento di “siti di interesse nazionale per le bonifiche” (SIN).

Il concetto di sito inquinato viene introdotto per la prima volta con la definizione di “aree ad elevato rischio ambientale” (Legge 349/86). Successivamente, con il DM 471/99, un sito viene considerato inquinato quando in una delle matrici (suolo o sottosuolo, acque superficiali o sotterranee) viene riscontrato anche un solo superamento nella concentrazione degli inquinanti indice rispetto alla concentrazione limite prevista dalla normativa. Sulla base di criteri di ordine sanitario, ambientale e sociale, con il DLgs 152/06 vengono individuate le aree da inserire tra i “siti di bonifica di interesse nazionale” (SIN). Lo studio SENTIERI ha preso in considerazione 44 dei 57 siti oggi compresi nel “Programma nazionale di bonifica”, coincidenti con i maggiori agglomerati industriali nazionali. Per ciascuno di essi si è proceduto a una raccolta di dati di caratterizzazione, e successivamente a una loro sintesi.

La maggior parte dei dati raccolti proviene dai progetti di bonifica ipotizzati per i diversi siti, da cui si evince che oggetto di caratterizzazione e di valutazione del rischio sono state prevalentemente le aree private industriali, quelle, cioè, ritenute causa delle diverse tipologie di inquinamento (definite in SENTIERI esposizioni ambientali). Le aree pubbliche cittadine e/o a verde pubblico e le aree agricole comprese all’interno dei SIN sono state poco investigate. I SIN studiati sono costituiti da uno o più Comuni. La mortalità è stata studiata per ogni sito, nel periodo 1995-2002, attraverso i seguenti indicatori: tasso grezzo, tasso standardizzato, rapporto standardizzato di mortalità (SMR) e SMR corretto per un indice di deprivazione socioeconomica messo a punto ad hoc. Nella standardizzazione indiretta sono state utilizzate come riferimento le popolazioni regionali. L’indice di deprivazione è stato calcolato sulla base di variabili censuarie appartenenti ai seguenti domini: istruzione, disoccupazione, proprietà dell’abitazione,densità abitativa. Gli indicatori di mortalità sono stati calcolati per 63 cause singole o gruppi di cause.

Tra i SIN presi in esame il sito Caffaro di Brescia che comprende anche due Comuni della periferia ovest per un totale di oltre 200.000 abitanti al censimento del 2001 e di 263 ha di territorio. Il Decreto di perimetrazione ( 24 febbraio 2003 ) del SIN elenca la presenza delle seguenti tipologie di impianti: chimico, discarica, esposizioni ambientali. Nel suolo è stata accertata la presenza di metalli pesanti (arsenico, mercurio, nichel, rame, piombo, zinco), PCB, IPA, composti alifatici clorurati cancerogeni, clorobenzeni, fitofarmaci, diossine e furani. Nell’acqua di falda metalli pesanti (arsenico, mercurio, nichel, rame, piombo, zinco), PCB, IPA, composti alifatici clorurati cancerogeni, clorobenzeni, fitofarmaci, diossine, furani.

Nel periodo preso in esame ( 1995 – 2002 ) i decessi totali nel Sin Caffaro sono stati 16.263, di cui 5668 per tumore ( 1176 per tumore alla trachea,ai bronchi, ai polmoni ) , 5425 per malattie del sistema circolatorio, 1008 per malattie dell’apparato respiratorio.  Nel rapporto si legge testualmente : ” Rispetto alla popolazione di riferimento, si osservano difetti in entrambi i generi per la mortalità generale e le malattie dell’apparato genitourinario, e nelle donne per le malattie del sistema circolatorio e dell’apparato digerente. I valori osservati per la mortalità per tutti i tumori in entrambi i generi e le malattie respiratorie negli uomini sono superiori all’atteso, ma le stime sono imprecise. Analoga imprecisione si osserva per le cause di morte per le quali vi è a priori un’evidenza Sufficiente o Limitata di associazione con le fonti di esposizioni ambientali del SIN, e cioè tumori del colon-retto, malformazioni congenite (tutte le età) e alcune condizioni morbose di origine perinatale . La correzione per deprivazione socioeconomica non modifica il quadro. Per quanto riguarda le cause di morte che non rispondono ai criteri adottati in precedenza , in considerazione del ruolo specifico della contaminazione da PCB nel riconoscimento del sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro e della sua associazione con elevata probabilità al linfoma non Hodgkin si riporta che nel SIN sono stati osservati eccessi per questa causa di morte negli uomini”.

Considerazioni conclusive: Il profilo di mortalità nel SIN Brescia-Caffaro è sostanzialmente in linea con le attese ma si caratterizza per un eccesso dei linfomi non-Hodgkin negli uomini, neoplasia la cui relazione con l’esposizione a PCB appare oggi documentata con i più elevati livelli di persuasività scientifica.

Raccomandazioni: effetti avversi della contaminazione da PCB sono stati osservati in alcuni studi analitici, ed è molto importante che tali attività proseguano sia per valutare l’impatto sanitario della contaminazione, sia per monitorare l’andamento nel tempo di livelli di assorbimento dei PCB.

In definitiva il Progetto Sentieri traccia una mappa impietosa dell’Italia dei veleni.Le conclusioni sono devastanti .

La presenza di amianto (o di fibre asbestiformi a Biancavilla) è stata la motivazione esclusiva per il riconoscimento di sei SIN (Balangero, Emarese, Casale Monferrato, Broni, Bari-Fibronit e Biancavilla). In tutti i siti (con l’esclusione di Emarese) si sono osservati incrementi della mortalità per tumore maligno della pleura e in quattro siti i dati sono coerenti in entrambi i generi. In sei siti con presenza di altre sorgenti di inquinamento oltre all’amianto, la mortalità per tumore maligno della pleura è in eccesso in entrambi i generi a Pitelli, Massa Carrara, Priolo e nell’Area del litorale vesuviano. Nel periodo 1995-2002 nell’insieme dei dodici siti contaminati da amianto sono stati osservati un totale di 416 casi di tumore maligno della pleura in eccesso rispetto alle attese. Incrementi di mortalità per tumore polmonare e malattie respiratorie non tumorali sono da registrare a Gela e Porto Torres dovute alle emissioni di raffinerie e poli petrolchimici, a Taranto e nel Sulcis-Iglesiente-Guspinese alle emissioni degli stabilimenti metallurgici. Negli eccessi di mortalità per malformazioni congenite e condizioni morbose perinatali è stato valutato possibile un ruolo eziologico dell’inquinamento ambientale a Massa Carrara, Falconara, Milazzo e Porto Torres. Per le patologie del sistema urinario, in particolare per le insufficienze renali, un ruolo causale di metalli pesanti, IPA e composti alogenati è stato ipotizzato a Massa Carrara, Piombino, Orbetello, nel Basso bacino del fiume Chienti e nel Sulcis-Iglesiente-Guspinese. Incrementi di malattie neurologiche per i quali è stato sospettato un ruolo eziologico di piombo, mercurio e solventi organoalogenati sono stati osservati rispettivamente a Trento Nord, Grado e Marano e nel Basso bacino del fiume Chienti. L’incremento dei linfomi non-Hodgkin a Brescia , come sottolineato in precedenza, è stato messo in relazione con la contaminazione diffusa da PCB.

Drammatici i dati forniti dalle stime globali della mortalità nell’insieme dei siti oggetto del Progetto SENTIERI. In particolare, è emerso che la mortalità in tutti i SIN, per le cause di morte dovute alle esposizioni ambientali presenti supera l’atteso, 2439 decessi in eccesso per gli uomini e 1069 per le donne.  eccesso) e 114.4 per le donne (IC 90%112.4-116.5; 1 069 decessi in eccesso). Tale sovramortalità si riscontra anche estendendo l’analisi a tutte le cause di morte: il totale dei decessi per uomini e donne è di 403692, in eccesso rispetto all’atteso di 9 969 casi, con una media di oltre 1200 casi annui.

 Asl , Arpa e Comune di Brescia parteciperanno all’incontro? restituiranno alla citta’ queste informazioni? quali precauzioni prenderanno?

 Qui è disponibile lo studio

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  1. […] invitata, e nemmeno alla presentazione del progetto S.E.N.T.I.E.R.I. Martedì 18 Settembre 2012 (https://antinocivitabs.tracciabi.li/litalia-dei-veleni-presentato-dal-ministero-della-salute-il-progetto-s…). Per sua stessa ammissione, non sapeva come si erano risolte le Commissioni consiliari, nemmeno […]

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