MANIFESTAZIONE CONTRO LA CENTRALE A BIOMASSE DI RODENGO SAIANO

Sabato 6 aprile nel tardo pomeriggio dalla centrale a biomasse di Rodengo Saiano è uscita una grande quantità di fumo, denso e nero, che ha raggiunto l’Outlet Franciacorta e le abitazioni vicine, creando molto allarme, non solo tra i residenti della zona ma anche dei Comuni limitrofi. In tanti  hanno chiesto l’intervenuto della Polizia locale, dei carabinieri e dei vigili del fuoco, ma molte segnalazioni sono arrivate anche agli attivisti del Comitato No Centrale . Le forze dell’ordine intervenute si sono limitate a un controllo, perché il fumo si è disperso spontaneamente. «L’emissione – ha poi spiegato Franciacorta Rinnovabili – è stata causata da un’anomalia tecnica nel caricamento del legname, che ha generato una fumata molto visibile. Si è provveduto a spegnere l’impianto e all’inoltro della documentazione su quanto successo agli enti preposti». Secca la risposta del  «Comitato no centrale a biomasse»: «Il fumo era visibile anche dai comuni limitrofi, ma noi cittadini non sappiamo cosa sia successo e siamo preoccupati. Abbiamo segnalato il fatto ad Asl e Arpa, chiedendo un sopralluogo e misure a tutela dei cittadini».Inoltre è stata subito indetta una manifestazione per domenica 14 aprile per chiedere maggior trasparenza nei confronti della popolazione sulle cause dell’incidente.

Domenica pomeriggio alla manifestazione del Comitato si sono presentate circa 100 persone che hanno rallentato il traffico automobilistico , distribuito volantini con la foto del denso fumo nero che si sprigiona dalla centrale ,con i dati , pessimi, della qualita’ dell’aria del Comune di Rodengo Saiano diffusi dall’ARPA, e tapezzato di striscioni e cartelli il ponte della tangenziale SS510. La manifestazione si è conclusa con un presidio davanti al Comune di Rodengo Saiano che aveva a suo tempo autorizzato la costruzione della centrale a biomasse. 

Per informazioni sulle attivita’ del Comitato consulta la pagina

www.nocentralers.altervista.org

oppure la pagina FB

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Di seguito l’articolo pubblicato dal Bresciaoggi

Il Comitato spontaneo «No centrale» di Rodengo Saiano è tornato in strada ieri pomeriggio per protestare contro la centrale a biomasse del Paradello, spenta dopo l’incidente di sabato 6 aprile, quando una fumata nera e acre uscì dal comignolo provocando l’allarme e l’intervento dei Vigili del fuoco. Ufficialmente le cause dell’incidente sono da imputare ad un problema di caricamento delle biomasse, almeno questa è stata la dichiarazione dei gestori della centrale. «Siamo tornati in strada a protestare e a chiedere attenzione, perché riteniamo che questa centrale non offra garanzie di sicurezza e sia stata autorizzata su un territorio già altamente inquinato, che meritava maggiore tutela», spiegano i manifestanti del Comitato mentre espongono uno striscione sul cavalcavia della tangenziale, all’altezza dell’Outlet Village. «Questa è la centrale delle bioballe – continuano -. Non sappiamo cosa si possa bruciare in un impianto del genere e cosa è bruciato sabato scorso per sprigionare una fumata così nera e acre. Chiediamo alle istituzioni di prendere posizione e di intervenire urgentemente per capire cosa è accaduto e per evitare che accadano altri incidenti del genere. Chiediamo analisi efficaci per sapere cosa respiriamo; analisi serie e dettagliate, non campionamenti eseguiti dopo giornate di pioggia che puliscono l’aria». La pattuglia  del Comitato spontaneo «No centrale» è salita sul cavalcavia, piuttosto trafficato nelle ore del primo pomeriggio per i tanti automobilisti che si dirigevano verso il parcheggio dell’Outlet Village Franciacorta, ed ha esposto striscioni sui due lati del parapetto. Una protesta più simbolica che altro, che esprime però la grande preoccupazione della gente. Al momento, sulle cause dell’incidente della centrale del Paradello non si sa molto. L’ultima versione, che contrasta con quella dei gestori dell’impianto, parla di olio di raffreddamento che si sarebbe incendiato per la rottura di un tubo. Della questione si sta occupando l’ufficio tecnico del Comune di Rodengo, che ha richiesto il rapporto dei Vigili del fuoco e ha sollecitato Asl e Arpa. La gente però non è tranquilla: «Aspettiamo risposte e interventi concreti».

 

 

 

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