Negano il presente per rubarci il futuro – verso il 10 maggio!

10320415_725696807495736_6447373001272076140_nAbbiamo dato vita a questa iniziativa per denunciare la grave emergenza sanitaria che riguarda Brescia e provincia. Si tratta di una realtà che viviamo ogni giorno e di cui ognuno di noi può esserne testimone attraverso il proprio vissuto.

Siamo qui oggi a denunciare le colpe dell’Asl e in particolare dei suoi dirigenti, che, in maniera assolutamente irresponsabile, continuano a prodigarsi nel minimizzare questa situazione, quasi a volersi assolvere dalle proprie responsabilità passate.

Anzi, negli ultimi mesi abbiamo assistito al tentativo di delegittimare e denunciare quei comitati e quelle singole persone che hanno invece avuto il merito di aver portato a galla la verità (a questo proposito ci paiono abbastanza evidenti, quindi, le responsabilità di questa istituzione nell’aver nascosto e insabbiato il disastro ambientale che oggi Brescia si trova ad affrontare).

Così è successo nel caso dei risultati emersi dallo studio Sentieri e dalle conseguenti accuse di “allarmismo” rivolte al professor Ricci. Così è successo con la pubblicazione della nuova Ordinanza sindacale  riguardante i parchi pubblici e privati all’interno del sito Caffaro, dove addirittura, sottovalutando le concentrazioni degli inquinanti riscontrate, si invitano i cittadini a tenere comportamenti potenzialmente pericolosi per la propria salute ed in particolare per i propri bimbi. Così è accaduto con la “Nuova guida al cittadino” dell’Asl che ignora del tutto la contaminazione da diossine e sottostima quella da PCB. Così leggiamo le minacce di denuncia per “procurato allarme” rivolte ai comitati.

Ed è evidentemente inutile appellarsi ad una fantomatica “mentalità bresciana” nel valutare il fallimento dello screening effettuato sul sangue di un campione di cittadini: se si nega il problema perché una persona “normale” dovrebbe preoccuparsi e perdere tempo nel farsi esaminare?

Alla stessa maniera si sta affrontando il problema della presenza del cromo esavalente nell’acque dell’acquedotto cittadino. Tutte le energie dell’Asl sono concentrate nel confutare le preoccupazioni e le denunce dei cittadini, sbandierando come paravento i limiti fissati da una legge evidentemente inadeguata (è inutile dilungarsi troppo nel commentare la legislazione italiana in campo ambientale, il caso Caffaro è un simbolo nazionale anche in questo).

Ci appare quindi chiara la responsabilità di questa istituzione nell’aver volutamente tenuto nascosto una situazione profondamente grave, nel continuare a sottovalutarla e nel non volerla affrontare, negando l’evidenza, ovvero che un ambiente tanto inquinato possa avere effetti deleteri sulla salute dei cittadini. Per questo motivo i dirigenti dell’Asl sono persone a noi non gradite su cui grava la responsabilità maggiore in questa vicenda.

A Brescia dovrebbe essere  riconosciuto e fatto valere il principio di precauzione ed attuate strategie, oltre che di prevenzione, anche di riduzione del danno. Va individuato in tempi rapidi un piano sanitario specifico per le zone maggiormente a rischio. Va istituito, come stabilito per legge, un osservatorio epidemiologico provinciale, scollegato dai soliti organi e meccanismi di potere, in grado di stabilire il nesso causa – effetto tra salute e devastazione ambientale. Vanno realizzate le bonifiche del Sin Caffaro, della falda, del fiume Mella, delle numerose discariche presenti a partire dall’ex Piccinelli con rifiuti radioattivi. Vanno drasticamente ridotti gli impatti ambientali presenti sul territorio (inceneritore, centrale a carbone, acciaierie), a partire dal graduale spegnimento di un inceneritore inutile, che ci costringe ad importare centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti urbani e speciali. E questo è solo l’inizio.

 

NON VOGLIAMO PIU’ VIVERE IN UNA CITTA’ CONTAMINATA!

BASTA GRANDI OPERE E SPECULAZIONI SULLE NOSTRE VITE!

FERMIAMO IL BIOCIDIO IN ATTO A BRESCIA E NELLA SUA PROVINCIA!

PER UNA SOLA GRANDE OPERA: CASA, SALUTE, REDDITO E DIGNITA’!

 

Verso la Manifestazione del 10 maggio: STOP BIOCIDIO BRESCIA

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