RODENGO. In un´affollata assemblea fissati i primi passi della mobilitazione per fermare il progetto
Stop alla centrale a biomasse scatta la corsa contro il tempo
All´apertura dei cantieri manca soltanto il via libera della Provincia il neonato comitato chiede al Comune di «congelare» l´operazione
L´aspetto dell´impianto a biomasse in una simulazione al computerLa comunità di Rodengo ribadisce il «no» alla centrale a biomasse del Paradello che dovrebbe entrare in funzione in dicembre.
UN «NO» SECCO, ribadito nell´ affollata assemblea pubblica che si è tenuta l´altra sera all´ auditorium San Salvatore. I residenti hanno risposto in massa all´invito del nascente comitato spontaneo, un gruppo di lavoro che in realtà prenderà forma compiuta nei prossimi giorni.
L´assemblea pubblica sull´investimento da 10 milioni di euro promosso dal Gruppo Paradello si è aperta con l´introduzione di Amilcare Barucco, consigliere comunale a Passirano. Poi dal tavolo dei relatori si sono alternati Celestino Panizza, che ha rimarcato la preoccupante situazione di inquinamento nell´aria in Franciacorta e di Danilo Scaramella. L´esponente di Legambiente ha puntato il dito contro le criticità tecniche e i risvolti negativi dell´impianto.
Poi spazio a un dibattito che ha messo in evidenza lo stato d´animo di una comunità indignata anche e soprattutto per il silenzio che ha accompagnato la fase di gestazione dell´operazione. Fino alla presentazione ufficiale del progetto avvenuta nei giorni scorsi, pochi erano al corrente dell´intenzione di avviare un impianto di incenerimento di biomasse destinato a produrre energia elettrica e alimentare il teleriscaldamento.
EPPURE L´ITER AUTORIZZATIVO è in dirittura d´arrivo come hanno confermato i rappresentanti del Gruppo Paradello, di Linea Energia e Cauto – che finanzieranno l´intervento.
All´apertura dei cantieri manca solo il via libera della Provincia, ultimo atto burocratico.
Anche in Comune a Rodengo Saiano, infatti, l´ iter procedurale è da tempo concluso e «nulla osta» alla costruzione della centrale che ha la potenzialità di 1 Megawatt elettrico ed è predisposta per la produzione di energia termica in cogenerazione. Le preoccupazioni maggiori della gente sono sulla ricaduta ambientale dell´impianto sul territorio circostante e sulla possibilità che la centrale possa bruciare rifiuti, non solo, dunque, legno vergine. Il tempo a disposizione per fermare l´operazione stringe ma la mobilitazione ha già fissato un´agenda di iniziative.
MERCOLEDÌ A PASSIRANO è in programma una riunione costitutiva per dare una precisa fisionomia all´attuale comitato.
Il secondo passo del movimento spontaneo sarà la richiesta al sindaco di Rodengo Giuseppe Andreoli di aprire un tavolo di confronto con l´obbiettivo di congelare temporaneamente l´intervento.
Con una raccolta di firme, il comitato punta a fare pressione anche sull´assessorato provinciale all´Ambiente, l´unica istituzione ancora in grado di fermare l´iter autorizzativo.
ENTRO METÀ FEBBRAIO, sempre all´auditorium San Salvatore, sarà convocata una nuova assemblea pubblica per fare il punto della situazione e confrontarsi sulle strategie e le iniziative da attuare per contrastare la costruzione dell´impianto.
Bresciaoggi, sabato 04 febbraio 2012