In Sala Rossa, rispondendo alla richiesta di comunicazioni dei consiglieri Bertola e Appendino, è intervenuto il sindaco Piero Fassino sui recenti episodi verificatosi a Torino e in Val di Susa: “Oggi si è verificato un episodio molto doloroso: Luca Abbà, esponente del movimento No Tav, è salito su un traliccio della corrente ad alta tensione e, mentre stava effettuando una cronaca in diretta con Radio Black-out, è stato colpito da una scarica elettrica, precipitando a terra e riportando, oltre a ustioni, un trauma cranico e altre fratture. Ci auguriamo che le sue condizioni migliorino e che arrivino presto notizie confortanti dai medici.
Non si tratta però di un episodio isolato. Si colloca in una situazione difficile e delicata che in Val di Susa si trascina da tempo. A fianco di un movimento pacifico, ci sono stati sempre più frequentemente episodi più critici, più problematici e non pacifici.
Venerdì scorso davanti al Comune di Torino, alcuni manifestanti hanno tentato di forzare l’ingresso e ci sono stati tre contusi tra i Vigili Urbani. Sabato scorso, dopo la manifestazione pacifica in Val di Susa, nelle stazioni ferroviarie si sono verificati altri episodi di violenza, con il ferimento di un ufficiale di Polizia.
Oggi, dopo l’episodio di Luca Abbà, sono state attivate altre iniziative: c’è stata l’aggressione al giornalista della Stampa Marco Accossato, ci sono blocchi stradali in Val di Susa e blocchi ferroviari a Porta Nuova tuttora in corso.
Nella manifestazione di alcune settimane fa, la Città è stata inoltre deturpata da scritte ingiuriose contro il dott. Caselli, da settimane oggetto di pratiche di intimidazione che tendono a limitare la sua libertà di movimento e di espressione. A lui e a tutte le altre persone oggetto di ingiurie e violenze va la solidarietà mia e di tutta la Città.
Voglio qui ribadire, come detto altre volte, che, se è legittimo non essere d’accordo sulla realizzazione di un’infrastruttura, non è però legittima la prassi costante e continua di ricorso all’intimidazione e ai soprusi, che rappresenta una lesione gravissima alla vita democratica.
Non si può accettare questa spirale: stigmatizzo in modo netto e inequivoco ogni atto di intimidazione, prevaricazione e violenza. Prassi che hanno già prodotto in anni lontani lutti e sofferenze che la città non vuole più conoscere. Chi scrive “Caselli come Ramelli” – un episodio di trent’anni fa – conosce la storia. Anche negli anni Ottanta si cominciò con le scritte e poi si finì con sprangate e sparatorie.
Il confronto e la dialettica sono legittimi, ma per esprimere le proprie opinioni bisogna poter vivere in un Paese democratico e libero dove nessuno viene insultato e oppresso per le opinioni espresse. E l’Amministrazione Comunale intende agire ogni giorno perché Torino sia una città in cui ogni cittadino sia rispettato nelle sue convinzioni.
Rimane naturalmente il nostro impegno per sostenere una scelta che noi consideriamo strategica per lo sviluppo della città, della Regione e del Paese. La Tav è un’opera strategica irrinunciabile di interesse locale e nazionale”.
2 pings