Pronto il piano di revamping della centrale di Brindisi Nord Costa Morena, assieme al progetto integrato di produzione dell’Ecoergite, il nuovo combustibile da utilizzare assieme al carbone. Lo fa sapere il gruppo milanese oggi . E lo scenario per Brindisi è sempre più quello di un terminal di scarti di depuratori civili e di combustibile da rifiuti solidi urbani (oltre che di rifiuti speciali, vedi caso Formica Ambiente): questo è il futuro che la città dovrebbe affrontare per tenere in funzione impianti che danno o dovrebbero dare lavoro ad alcune decine di unità.
Una ventina sono quelle che Termomeccanica impiegherebbe nel nuovo impianto che vuole realizzare nel sito della piattaforma Asi per trattare i fanghi di depurazione e impiegarli un una annessa centrale elettrica a biomasse; un centinaio i dipendenti della vecchia termoelettrica di Edipower A2A, che qualcuno vorrebbe fosse chiusa con trasferimento della mano d’opera a Enel Cerano o in altre attività, e qualcuno invece vuole tenere aperta.
A2A Ambiente, società della multiutility lombarda che controlla Edipower dopo lo spezzatino di Edison, ha infatti depositato presso la Provincia ed il Comune di Brindisi sia il progetto per la produzione di Ecoergite che il relativo studio di impatto ambientale (Sia). A2A presenta l’operazione carbone – Ecoergite elencando l’abbattimento delle emissioni massiche che si otterrebbero, grazie anche ad altri intervanti di ambientalizzazione programmati e alla riduzione della potenza installata dei due soli gruppi ancora operativi della centrale da 640 a 300 megawatt (solo uno funzionerebbe mentre l’altro resterebbe in stand by), ed allo smantellamento dei restanti due.
L’azienda parla di un 74 per cento di riduzione del carbone, di un meno 35 per cento di ossidi di zolfo, di un meno 65 per cento di ossidi di azoto, di un meno 65 per cento di polveri sottili e di un taglio del 67 per cento dell’anidride carbonica. Oltre al mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Brindisi riceverebbe ogni anno “un quantitativo massimo in ingresso di circa 95 mila tonnellate di Css (Combustibile solido secondario), prodotto in Regione, che saranno trasformati, grazie alla tecnologia brevettata dalla Società, in circa 75.000 tonnellate di Ecoergite®, interamente destinate al funzionamento della centrale Edipower”.
La tecnologia sviluppata e brevettata, sottolinea A2A Ambiente, per la produzione di Ecoergite® “prevede una prima fase di trattamento aerobico di bioessiccazione dei materiali. A seguito di questo trattamento, è prevista la raffinazione che consiste in una serie di operazioni finalizzate ad esempio a togliere le plastiche clorurate e i metalli recuperabili e, infine, la triturazione che consente la produzione di un combustibile di pezzatura particolarmente ridotta, dalle caratteristiche stabili e uniformi e dall’elevato rendimento termico, idoneo all’utilizzo in centrali termoelettriche”.
Il nuovo combustibile rinnovabile così ottenuto “risulta essere di qualità superiore rispetto al Css tradizionale, è classificato come prodotto dall’Unione Europea ai sensi del regolamento Eu Reach (Registration, Evaluation, Authorization and Restriction of Chemical substances) e soddisfa i requisiti del DM n. 22 del 14/02/2013”, dice A2A. Si chiuderebbe a Brindisi, perciò, il ciclo dei rifiuti di una buona parte di città pugliesi. Questo si aggiunge alle 35mila tonnellate di Cdr e Css che la società Nubile Sel vuole movimentare nel porto di Brindisi per un acquirente portoghese, e ad un quantitativo ancora non noto di fanghi di depuratori civili che Termomeccanica vuole impiegare nel suo essiccatoio – centrale a biomasse in zona industriale.
E un modo di valutare gli impatti in linea con lo spirito del nuovo Piano energetico ambientale regionale: non progetto per progetto e impianto per impianto, ma calcolando l’effetto complessivo. Sarà questa certamente l’obiezione non solo dei settori ambientalisti e medico-scientifici della città, ma anche di alcune forze politiche. Di altre, francamente non è chiara la posizione: il documento della direzione provinciale del Pd, ad esempio era chiarissimo sulla sorte della centrale Edipowe A2A di Brindisi Nord – Costa Morena: chiusura perché troppo vicina alla città. Poi questo documento è stato modificato proprio in quel passaggio dalla maggioranza al Comune, di cui il Pd fa parte (del Pd è il sindaco Mimmo Consales), in cui si parla invece di giudizio legato alle proposte di piano industriale dell’azienda. Beh, eccole.